La studentessa morì all’Annunziata nel 2007 dopo un black out nella sala operatoria di Vibo Valentia.
VIBO VALENTIA – Quattro sanitari assolti per prescrizione del reato trascorsi sette anni e cinque mesi dall’inizio del processo. Sono divenute definitive, per la prescrizione dei reati contestati, le assoluzioni pronunciate in primo grado dal giudice monocratico di Vibo Valentia nei confronti di quattro imputati, tra ex dirigenti dell’Asp e medici dell’ospedale cittadino, imputati di concorso in omicidio colposo nel processo sulla morte di Federica Monteleone, la sedicenne deceduta nell’ospedale di Cosenza nel gennaio del 2007 dopo essere stata sottoposta ad un’operazione di appendicite nel nosocomio di Vibo Valentia nel corso del quale si verificò un black out. La decisione riguarda Benito Gradia e Giovambattista De Iorgi, i due chirurghi che avevano operato la ragazza; l’infermiere Mario Silvestri e l’ex direttore amministrativo dell’Asl di Vibo, Filomena Panno. Le assoluzioni sono diventate definitive dopo che i giudici della Corte d’Appello di Catanzaro hanno dichiarato inammissibile l’appello presentato da Mario Spagnuolo, Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia.
In Cassazione invece sette persone sono già state condannate in via definitiva per il reato di concorso in omicidio colposo. Si tratta di Francesco Talarico, ex direttore generale dell’Asp di Vibo ( 2 anni e 4 mesi); Roberto De Vincentis, ex direttore dei servizi tecnici dell’Asp (2 anni); Antonino Stuppia, titolare dell’impresa che ha realizzato l’impianto elettrico nella sala operatoria (2 anni); Francesco Costa, anestesista (1 anno e 6 mesi); Pietro Schirripa, ex direttore sanitario dell’ospedale di Vibo (1 anno e 4 mesi); Antonino Bruni, ex consulente tecnico dell’Asp, incaricato di seguire i lavori nella sala operatoria (1 anno e 4 mesi); Nicola Gradia, responsabile dell’area tecnica dell’Asp (1 anno e 4 mesi).
