COSENZA – Vitto e alloggio a … scrocco. Mauro Nucaro, imprenditore di Terravecchia, è stato uno dei tanti uomini di passaggio che si sono
seduti sulla poltrona da presidente del Cosenza Calcio. Ma così come tanti altri uomini di passaggio su quella poltrona, Nucaro non è che abbia lasciato un bel ricordo nelle menti del popolo rossoblù. L’unica mente che ha fatto “fumare” è stata quella del titolare di un noto ristorante-albergo dell’hinterland cosentino, dove Nucaro, presidente tra il 2006 e il 2007, era solito portare la squadra, a cena, a pranzo e nel ritiro. Fin qui nulla di strano, se non fosse che, puntualmente, il ristoratore segnava tutto sul conto, un conto che diventava sempre più salato. Il proprietario del ristorante, desideroso di monetizzare quel “segna, segna, poi facciamo i conti”, ha cominciato a chiedere al patron rossoblù di regolarizzare la posizione. Cinquemila euro il compenso dovuto. Senza batter ciglio, Mauro Nucaro, diede appuntamento al ristoratore nell’area dello stadio “San Vito”. Il ristoratore fu puntuale, il presidente pure. Nucaro arrivò con un assegno di cinquemila euro. Assegno che consegnò in mano al ristoratore. Faccenda conclusa? Macchè, è qui che viene il bello. Il ristoratore assegno in mano, si recò in banca per incassarlo, ma l’impiegato allo sportello con rammarico gli disse che non poteva farlo, perchè quell’assegno non aveva l’adeguata copertura finanziaria. Fu la goccia che fece traboccare il vaso, nonchè deflagrare la pazienza del ristoratore che si rivolse all’avvocato Gianpiero Calabrese, penalista del foro di Cosenza e suo legale di fiducia, per ottenere quei soldi per quelle cene e quei ritiri non pagati. Da quella denuncia ne è venuto fuori un’inchiesta e un conseguente processo. In primo grado, davanti ai giudici del tribunale cittadino, l’ex patron rossoblù è stato condannato, al pagamento di quattromila euro di multa, oltre a risarcire il ristoratore per i danni arrecatigli, Sentenza confermata anche in Appello.
