Un’opera da un miliardo e mezzo di euro, di cui 960 milioni di euro sono già disponibili, però per questioni burocratiche non si possono ancora utilizzare.
ROMA – “Intervenendo in Commissione, – spiega il senatore Francesco Molinari Vice Presidente Commissione Finanze Tesoro – ho portato all’attenzione del sottosegretario Claudio De Vincentis l’urgente questione del terzo macrolotto della Ss 106 ionica Sibari – Roseto Capo Spulico. Il progetto esecutivo dei lavori è fermo al Cipe. Una situazione non tollerabile a fronte, della necessita’ impellente di mettere mano ad una arteria che , definire “killer” non e’ esagerazione se si conta il numero, tristemente esponenziale, di vittime che su quell’asfalto hanno perso la vita. Con soddisfazione, il mio intervento ha sortito un’assunzione di impegno da parte del sottosegretario per lo sblocco del finanziamento”. Intanto l’Associazione Basta Vittime Sulla Strada Statale 106 comunica che domani, venerdì 16 ottobre a Roma è convocata la riunione del Pre-CIPE. Si tratta di una riunione preparatoria con lo scopo di esaminare gli schemi dei provvedimenti e degli altri atti di competenza dell’organo.
Il progetto del 3° Megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico ha ottenuto tutti i pareri favorevoli (Ministeri dell’Infrastrutture, dell’Ambiente e dei Beni Culturali, gli otto Comuni interessati, la Regione Calabria, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici). In pratica l’iter procedurale della nuova S.S.106 nell’alto Jonio è praticamente ultimato. Per il progetto è previsto un investimento di circa 1,5 miliardi di euro di cui sono già immediatamente disponibili 960 milioni di euro che andrebbero ad essere investiti nella regione oggi più povera d’Italia e con il tasso di disoccupazione più alto. Rinviare un tale investimento significherebbe mortificare ancora di più una delle regioni più economicamente sofferenti d’Europa.
La nuova S.S.106 ad oggi è presente solo nel tratto Pugliese e Lucano (ormai definitivamente e completamente ammodernati), mentre in Calabria è ancora tutto fermo. Tale opera, in Calabria, inizierebbe a rendere più sicura la tristemente nota “strada della morte”. Un’arteria fondamentale per la regione (l’unica presente sulla costa jonica), che dal primo gennaio del 2013 fino ad oggi ha provocato 55 vittime, 20 solo nel 2015, con in media un morto ogni 14 giorni. L’ultima delle vittime della S.S.106 è Giampiero Scalercio carabiniere di 55enne in forze al comando di Cirò Marina. Ieri sono stati celebrati i funerali in una comunità commossa che ha visto uno dei suoi figli, dopo 19 giorni di ospedale, morire a seguito dell’ennesimo incidente sulla “strada della morte”. Lascia una moglie e due figli di 24 e 27 anni.
“L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene ”che sia ormai necessario onorare la memoria di tutte le vittime della “strada della morte” con l’assunzione di scelte politiche chiare e forti che – scrive in una nota – vadano nella direzione dell’ammodernamento della statale 106 a partire immediatamente da quei Megalotti già pronti per essere avviati. Pertanto ci riserviamo di valutare quali saranno le scelte del Governo in seno al prossimo CIPE e subito dopo avvieremo manifestazioni pacifiche e civili di dissento e di protesta nei confronti del Governo, della classe politica parlamentare calabrese, dei sindacati e degli amministratori che in merito a questa importante e fondamentale vicenda sono silenti, indifferenti ed incapaci di ottenere quanto è necessario per la sicurezza, per lo sviluppo e per il progresso dell’intera regione Calabria”.
