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Bovolenta non poteva giocare: indagati due medici

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COSENZA – Murata la vita. Sono due i medici dello sport indagati per la morte di Vigor Bovolenta, il pallavolista del Softer Forlì morto lo

scorso 24 marzo a Macerata, mentre disputava una partita di serie B2. Per la procura gli hanno rilasciato un’idoneità sportiva che in realtà non avrebbe dovuto avere: l’atleta soffriva di una grave coronaropatia aterosclerotica, strutturata da tempo: dunque non poteva giocare. In pratica Vigor aveva un trombo molto grande che aveva compromesso la coronaria: una patologia che, secondo i medici che gli hanno effettuato l’autopsia, avrebbe dovuto essere diagnosticata con gli esami imposti per legge agli atleti, e cioè elettrocardiogramma e prove da sforzo. Per questo i sostituti procuratori di Macerata, Enrico Rastrelli e Andrea De Feis, hanno iscritto nel registro degli indagati i due medici sportivi che rilasciarono al pallavolista i certificati di idoneità sportiva. L’accusa per entrambi è di omicidio colposo.

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