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Inquinamento a Rende, nuovo sequestro nei pressi dello stabilimento dell’ex Legnochimica

legnochimica

Ai terreni adiacenti al sito dismesso, di circa 20.000 mq, sono stati apposti i sigilli per indagare sulla presunta contaminazione da metalli pesanti della falda acquifera.

 

RENDE (CS) – Altri due terreni, per complessivi 20.000 metri quadrati, sono stati sequestrati a Rende dal personale del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale del Corpo forestale dello Stato di Cosenza nell’ambito dell’inchiesta sull’inquinamento provocato dall’ex stabilimento dell’ex Legnochimica. Si tratta di aree adiacenti allo stabilimento, ormai dismesso, sui quali erano stati riversati alcuni rifiuti pericolosi frutto delle lavorazioni. Solo ieri il personale del Corpo forestale, su disposizione della Procura della Repubblica di Cosenza, aveva posto sotto sequestro l’area dell’ex stabilimento, a causa di un forte inquinamento della falda acquifera e posto i sigilli a 15 pozzi usati per scopi irrigui e industriali. I due terreni sequestrati stamane erano stati interessati in passato dai rifiuti della Legnochimica. Stamane personale dell’Arpacal ha eseguito prelievi in alcuni pozzi del sito industriale mentre Procura di Cosenza, inoltre, ha disposto ulteriori rilievi sugli stessi pozzi interessati dai sequestri. L’area, che non è mai stata interessata da operazioni di bonifica o messa in sicurezza, è stata periodicamente caratterizzata da fenomeni di incendio, dovuti alla combustione dei rifiuti e che hanno sprigionato nell’aria sostanze tossiche.

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