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La più grande diga d’Europa nel cosentino, progetto fallimentare

diga esaro

Diga dell’Esaro, disoccupazione e devastazione ambientale. L’amministrazione di Sant’Agata d’Esaro avvia azione legale per risarcimento danni.

 

SANT’AGATA D’ESARO (CS) – Il sindaco di Sant’Agata d’Esaro Luca Branda intende spiegare alla cittadinanza come sarà gestita la querelle in merito a quella che doveva essere la più grande diga d’Europa. “Carissimi concittadini, – scrive il primo cittadino in una nota – il 21 dicembre scorso si è tenuta la seduta del consiglio comunale nella quale abbiamo discusso sull’annosa questione della Diga dell’Esaro. Ci siamo confrontati sulla necessità di prendere atto, con urgenza e realismo, del fallimento del progetto di costruzione di quella che sarebbe dovuta diventare la più grande diga d’Europa e che, invece, è diventata una delle opere incomplete più costose d’Italia. Allo stesso tempo ci siamo confrontati sulla necessità di intraprendere un percorso diverso rispetto a quello degli anni passati.

 

Un percorso che possa portare ad una soluzione definitiva di questa vicenda – simbolo di sprechi, mala politica che ha creato solo danni concreti per tutti i cittadini e ha negato ogni possibilità di sviluppo di questa terra – e possa, quindi, farci riprendere il nostro territorio per restituirlo alla nostra gente. In questa triste e infinita vicenda, il nostro Comune e tutti noi cittadini, siamo la parte lesa e oltraggiata per tutto ciò che ci è stato negato e, soprattutto, per i numerosi e gravi danni che abbiamo subìto, che hanno pesantemente compromesso il tessuto ambientale ed economico del paese. Danni ambientali permanenti per il territorio dovuti al fatto che la “confisca” dei terreni ha comportato il venir meno di ogni cura del territorio, con l’abbandono di una vastissima zona all’incuria più totale.

 

La mancata coltivazione, la mancata custodia, la mancata attenzione riguardo a questi territori hanno causato e causano conseguenze ambientali che si riversano nei confronti di tutte le popolazioni che vivono nei territori limitrofi a quella zona. Vi è poi il danno di carattere economico in quanto l’abbandono di tutto il territorio della diga dell’Esaro comporta un danno concreto e permanente per tutti i cittadini, poiché viene compromessa ogni possibilità di sviluppo della zona. In sintesi, la conseguenza di tutto ciò è stata un impoverimento generale della nostra popolazione con ulteriore incremento del fenomeno della migrazione. Diventa a questo punto necessario attivare ogni strumento che la legge consente per agire su più fronti contemporaneamente. Riteniamo perciò necessario che ci venga fornito un approfondito parere legale, sulla base del quale l’Amministrazione potrà attivarsi nelle competenti sedi.

 

Nello specifico, il Consiglio Comunale ha deliberato favorevolmente sulla scelta di conferire incarico a legali per la predisposizione di un parere sui seguenti aspetti: problematiche relative alle azioni e/o omissioni nella realizzazione dell’opera pubblica ed aspetti connessi agli obblighi di legge ricadenti sui soggetti responsabili; valutazioni relative a soluzioni alternative di gestione del territorio, posto che la mancata esecuzione dell’opera pubblica non può risolversi in un totale abbandono del territorio; possibilità di risarcimento dei danni a favore dell’Ente comunale e della cittadinanza per le omissioni ed i comportamenti tenuti da parte dei soggetti responsabili che hanno causato questa situazione; esame degli elementi che riguardano il danno ambientale creatosi a causa dello stravolgimento del territorio in seguito agli interventi effettuati e alle conseguenze negative arrecate; ogni altro aspetto che possa permettere all’Ente di attivare azioni in sede civile, penale e amministrativo per tutelare gli interessi e i diritti del Comune, nessuno escluso, compresa la possibilità di una retrocessione dei terreni a suo tempo espropriati.

 

Nessuno pensi di poter continuare questa presa in giro che dura da oltre 30 anni e che non incanta più nessuno. I cittadini non ne possono più e noi amministratori faremo di tutto per scongiurare il pericolo perpetuo delle speculazioni, degli sprechi e delle illusioni. Sappiamo bene che questa è una battaglia ardua e faticosa, ma allo stesso tempo sappiamo che è una battaglia giusta, in difesa dei nostri diritti, della nostra dignità e, soprattutto, del nostro futuro.

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