COSENZA – E i carrelli della spesa, si riempiono di … paura. Dopo un periodo di calma apparente, i componenti dell’anonima rapine Spa,
sono tornati in azione, seminando il panico, tra i dipendenti e i clienti, di un affollato esercizio commerciale. L’epicentro della paura è stata la Conad di piazza Loreto. Il modus operandi è identitco a quello di altri altri episodi criminosi: volto travisato e arma in pugno. L’azione delinquenziale, consumatasi nel giro di appena qualche valzer di lancette, è accaduta nella tarda serata di ieri, quando l’orologio scandiva il termine per la chiusura. La cronaca, racconta di almeno due persone in azione. Uno, armato e con il volto coperto da passamontagna, a seminare il panico e il terrore all’interno, il suo complice, a far il guardiano all’esterno, per segnalare eventuali “intoppi”. Il delinquente, descritto minuziosamente dai presenti ai detective della squadra Volante, diretti dal commissario capo Giuliana Ferrara, una volta dentro, ha intimato a tutti di non fare scherzi. “Un vi muviti, è na rapina”, è stato questo il suo grido di battaglia. Direttosi verso le casse, piene di clienti in fila, in attesa di pagare la merce acquistata, l’anonimo rapinatore, puntando la canna della pistola alla faccia della cassiera, ha intimato alla stessa di farsi consegnare tutto l’incasso. Arraffato il bottino, ha abbandonato in fretta il negozio, dileguandosi velocemente con il “palo”. Ripresisi dallo spavento, dipendenti e clienti hanno segnalato l’accaduto alla centrale operativa del 113. In pochissimi minuti, le sirene delle “pantere” hanno rotto il frastuono del traffico cittadino nell’ora di punta serale. Incerto l’ammontare del bottino. Anche se, da una prima e seppur sommaria stima, il rapinatore s’è allontanato con in mano tra i mille e i mille e cinquecento euro. Gli inquirentio, dopo aver raccolto le prime testimonianze, hanno effettuato un sopralluogo all’interno e all’esterno del locale rapinato, in cerca di indizi utili alle indagini. Sul luogo della rapina, sono intervenuti anche gli esperti della polizia scientifica che, coordinati dal responsabile Agostino Guarnieri, hanno imbustato, forografato e repertato alcuni indizi, sottoposti qppena qualche ora dopo sotto la lente d’ingrandimento del laboratorio. la direzione delle indagini è stata presa dalla squadra Mobile, diretta dal commissario Antonio Miglietta.
