Il processo avrà inizio il 18 maggio prossimo.
COSENZA – Sono stati rinviati a giudizio gli indagati dell’inchiesta denominata “Camice bianco” che coinvolge medici, infermieri, dirigenti e dipendenti dell’Asp di Cosenza. La decisione è stata presa dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cosenza. Secondo l’accusa, gli indagati, in servizio all’ospedale civile o nelle varie sedi dell’Asp, durante l’orario di servizio, regolarmente retribuito, anche con prestazioni extra di straordinario, «con sistematicità e abitualità», avrebbero posto in essere condotte di truffa in danno dell’amministrazione di appartenenza attraverso la falsificazione degli orari di presenza e di uscita, mediante l’infedele timbratura del cartellino marcatempo. In una circostanza, secondo quanto reso noto, sarebbe stata accertata l’effrazione di un distributore automatico di alimenti e bevande con la conseguente asportazione del denaro contenuto da parte di due indagati. L’accusa è truffa aggravata e continuata perpetrata ai danni dell’azienda sanitaria.
Il processo, che avrà inizio il 18 maggio prossimo, riguarda Mario Avellino, Anna Maria Conforti, Francesca Zinno, Angela Campolongo, Romeo Perri, Anna Turano, Ippolito Spagnuolo, Pasquale Morrone, Marina Sammarra, Giulia Manna, Pia Pignataro, Katja De Rose, Isabella Polillo, Rosalia Cianflone, Annarita Salvo, Carla Caputo, Giovanna Trimarchi, Maria Naccarato, Pieraldo Russo, Gisella Rizzuti, Vincenzo Reda, Asclepiade Felicioli, Alberto Bevilacqua, Elvira Vigna, Claudio Naccarato, Eugenio Presta, Luigi Carelli, Bice Cassazone e Orlando Spizzirri. Non luogo a procedere per Luigi Miceli e per Emilia Lopez (che ha scelto il rito abbreviato) perché il fatto non costituisce reato. Luca Patì è stato condannato a sei mesi e al pagamento di una multa di 300 euro.
