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Totosfiducia preelettorale, ecco chi vuole commissariare Cosenza per ‘screditare’ Occhiuto

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Adamo trama dietro le quinte, mancano ancora i ‘numeri’ per la mozione di sfiducia. 

 

COSENZA – Servono diciassette firme per ‘sfiduciare’ Mario Occhiuto. Diciassette sigilli su cui far partire una campagna elettorale che si annuncia già ricca di colpi di scena. La mozione di sfiducia necessaria a far cadere anticipatamente la Giunta Occhiuto pare sia pronta. Quello che manca, sono i consiglieri comunali pronti a fare lo sgambetto al primo cittadino in vista delle prossime elezioni: su trentadue, infatti ne servono diciassette. Le adesioni certe sinora riguardano Franco Perri ‘gentiliano’ fedelissimo pronto a far pesare lo ‘sgarro’ del licenziamento di Katya Gentile e un nutrito gruppo dell’opposizione. A firmare decretando il commissariamento della città di Cosenza dovrebbero essere: Marco Ambrogio, Enzo Paolini, Giuseppe Mazzuca, Maria Lucente, Salvatore Perugini, Luigi Formoso, Roberto Sacco, Giovanni Perri, Giovanni Cipparrone, Mimmo Frammartino, Cataldo Savastano, Sergio Nucci. Tredici certi e i quattro in quota Morrone (Luca Morrone, Fabio Falcone, Giuseppe Spadafora e Francesco Spadafora) in bilico, anche se il papà del presidente del consiglio, Ennio Morrone, vorrebbe partecipare alla ‘0caduta’ di Occhiuto. Nel ‘totosfiducia’ del ‘tutti contro Occhiuto’ in cui i cittadini avranno ben poco da guadagnare, resta da scommettere sulle dimissioni di Roberto Bartolomeo, Pierluigi Caputo, Francesco Caruso, Raffaele Cesario, Lino Di Nardo, Andrea Falbo, Sante Luigi Formoso, Domenico Frammartino, Giacomo Fuoco, Luca Gervasi, Giovanni Quintieri, Antonio Ruffolo, Vincenzo Saccco, Carmelo Salerno e Michelangelo Spataro. Improbabile il ‘tradimento’ di Francesco Cito, Claudio Nigro e Massimo Commodaro. Anna Muto, il giovane notaio roglianese alla cui presenza dovrebbe essere presentata la mozione, dal salone di parrucchieri in cui è impegnata nella propria messa in piega, mantiene il massimo riserbo. Intanto per ricompattare il centrosinistra Nicola Adamo, ritornato in città dopo la revoca della misura cautelare del divieto di dimora, si sta spendendo per racimolare le firme per screditare Occhiuto e i voti necessari alle primarie del PD per eleggere il candidato più funzionale al sistema Oliverio-Renzi.

 

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