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Lsu-Lpu:”Siamo stanchi della precarietà.Vogliamo normalità”.

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REGGIO CALABRIA – “Salvaguardati i lavoratori essenziale per il funzionamento degli enti”. Approvata la legge del consiglio regionale che consente di colmare il vuoto legislativo

creatosi con la sentenza n. 18 della Corte Costituzionale, la possibilità di tirare un vero e proprio sospiro di sollievo da parte di quei padri di famiglia che vivono nel dramma della precarietà, diventati con il tempo lavoratori essenziali ed indispensabili per il funzionamento degli enti. I lavori socialmente utili o LSU sono nati come una politica attiva del lavoro in Italia, basati sulla partecipazione ad iniziative di pubblica utilità limitate nel tempo per soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro. La categoria dei lavoratori di pubblica utilità (LPU) rientra in quella dei lavoratori socialmente utili (LSU).

Una rappresentanza di lavoratori Lsu-Lpu è stata accolta dal presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, il presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti e i capigruppo consiliari i quali, nel corso di una Conferenza, nella quale i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil  hanno esposto le ragioni e le preoccupazioni a seguito della sentenza n.18 della Corte Costituzionale che dichiarava l’illegittimità dell’art.55 della legge regionale n.47 2011 relativa all’attuazione del Piano di stabilizzazione del personale, è scaturita la necessità di un percorso condiviso all’insegna della responsabilità e della certezza dell’operato che il Consiglio regionale dovrà assumere riguardo una questione così delicata e complessa che interessa quasi 5000 lavoratori calabresi e che necessita di relativa copertura finanziaria. Il lavoro dei Lsu e Ipu, infatti, garantisce il funzionamento di servizi essenziali in enti che altrimenti non disporrebbero della possibilità organizzative e della risorse umane necessarie per soddisfare le esigenze dei cittadini. La proposta di legge assicura il finanziamento dei progetti presentati dagli enti proponenti e demarca alla giunta regionale la predisposizione di un’organiza disciplina normativva in materia di lavori socialmente utili e di pubblica utilità, tenuto conto dei dettati di legge. L’utilizzo dei fondi disponibili e quantificati in 21 milioni di euro rende certa l’erogazione del sussidio, delle ore integrative e dell’assegno al nucleo familiare ai lavoratori di pubblica utilità, nonchè l’erogazione delle ore integrative ai lavoratori socialmente utili già sussidiati, per tramite dell’Inps, dalla Regione Calabria e dal Ministero del Lavoro e Politiche sociali ex art. 78, commi 2 e 3, della legge 288/2000. Il sindaco di Rovito, Felice D’Alessandro, esprime e afferma la totale e piena solidarietà ai lavoratori LSU/LPU:”“Vorrei, in questa sede, ribadire l’importanza determinanate delle diverse figure utilizzate all’interno degli Enti. La loro operosità, il loro impegno e la loro costanza, nonché il fondamentale contributo al buon andamento nella gestione e fruizione dei servizi. Rappresentano motivi più che validi affinchè sia, in tempi brevi, trovata rapida soluzione in grado di rispondere alle legittime esigenze dei lavoratori. Come amministratore non posso dimenticare che dare riconoscimento, dignità, certezze a chi ogni giorno nel silenzio del proprio operare contribuisce alla crescita e al funzionamento della macchina amministrativa, sia uno dei capisaldi su cui è necessario fondare, ora più che mai, una democrazia solida, libera e plurale ma soprattutto giusta”.

In una nota il Vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolo’:”L’approvazione del testo di legge per il mantenimento delle convenzioni degli Lpu-Lsu nelle amministrazioni pubbliche negli enti locali calabresi, e’ la riaffermazione di una chiara volonta’ di imprimere una svolta seria alla condizione di precariato cui sono vincolati oltre seimila lavoratori calabresi da oltre quindici anni. Il Consiglio ha dato prova all’unanimita’ di alto senso di responsabilita’, ma adesso – prosegue Nicolo’ – occorre avviare tutte le iniziative necessarie, locali e nazionali, perche’ si possano svuotare i bacini di precarieta’, aprendo una discussione seria con il futuro governo, l’Anci, i comuni e i sindacati, affinche’, ognuno per la propria parte di responsabilita’, contribuisca a favorire quei processi di stabilizzazione per porre fine ad una situazione umana e lavorativa deprimente che riguarda soprattutto molte famiglie disagiate. Il presidente Scopelliti ha posto con chiarezza la questione relativa alle risorse finanziarie, 21 milioni di euro per onorare i contratti Lpu-Lsu, che non possono essere a carico esclusivo della Regione. La spending-review, l’obbligo di rispettare l’equilibrio di bilancio pesano come una spada di Damocle sulle istituzioni democratiche”.Pur nella ristrettezza finanziaria – prosegue Alessandro Nicolo’ – occorre promuovere quelle opportunita’ affinche’ si risolva questa piaga sociale. Senza un progetto politico-istituzionale unitario altrimenti ogni sforzo rischia di diventare vano in una situazione in cui il peso della crisi economica e del debito pubblico rischia di far precipitare una situazione di cui i primi destinatari sarebbero i precari e le loro famiglie. L’Assemblea – dice ancora Alessandro Nicolo’ – ha saputo ritrovare inoltre quella grande unita’ necessaria anche per affrontare il precariato nella sanita’, assicurando i livelli essenziali di assistenza in tutti i presidi ospedalieri della Regione. Nonostante i limiti e le difficolta’ rinvenienti dal piano di rientro, il Consiglio regionale, dopo un dibattito arricchito dei contributi di tutti i gruppi politici. Un passaggio delicato, frutto di un attento lavoro di valutazione della terza Commissione consiliare e degli Uffici del Consiglio regionale con l’obiettivo di eliminare o affievolire drasticamente i profili di illegittimita’ costituzionale che, di fatto, avevano sinora impedito la felice conclusione della vicenda”.

I precari Lsu-Lpu: “Siamo stanchi di precarietà e norme transitorie. Vogliamo solo la normalità”.

 

 

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