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Occhiuto e la minaccia Berlusconi

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Il leader di Forza Italia nei giorni scorsi ha annunciato il suo arrivo a Cosenza per sostenere l’ex sindaco. Ma si rivelerà una buona mossa?
 

COSENZA – “Quanto è successo pochi giorni fa è inaccettabile. Dobbiamo mandare via dalla politica queste cose , così come le cose che abbiamo visto succedere in Parlamento dove più di 300 hanno cambiato casacca durante questa legislatura, sono vicende che disgustano i cittadini”. A pronunciare queste parole, nei giorni scorsi, in collegamento telefonico con l’aula ‘Calipari’ di Palazzo Campanella, è stato Silvio Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio ha commentato così quanto accaduto a Cosenza poche settimane fa quando 17 consiglieri, molti dei quali del centrodestra, hanno affossato il sindaco Mario Occhiuto. Tra i traditori, ormai è noto a chiunque, c’era anche Luca Morrone, figlio del più illustre Ennio, consigliere regionale e fino a quel punto tra le eccellenze (in fatto di voti ovviamente) di Forza Italia in Calabria. Dopo aver voltato le spalle al primo cittadino bruzio, i Morrone hanno lasciato il partito di Berlusconi per aderire ufficiosamente al Partito della Nazione tanto caro a Matteo Renzi, che a Cosenza, a breve, potrebbe diventare una realtà riconosciuta, con Pd (Mario Oliverio, Ernesto Magorno e Nicola Adamo), Ncd (Pino e Antonio Gentile) e chissà chi altro ancora, a ingrossare le fila di una coalizione nella quale il trasversalismo politico non è più visto come una pratica di cui vergognarsi.

 

Tornando a Berlusconi, le sue parole avranno indubbiamente rinvigorito chi ancora pende dalle sue labbra e, come Santanchè e Gasparri, lo segue come un’ombra. Silvio ha deciso: per dare una mano alla famiglia Occhiuto (perché nel bene e nel male da queste parti quando si parla di politica bisogna parlare sempre di “famiglie”) scenderà a Cosenza. La vicenda della possibile compravendita dei consiglieri lo ha sconvolto più del dovuto e tanta ingiustizia deve essere resa pubblica a più persone possibili. Così come, qualche tempo fa, venne svelata la corruzione messa in piedi dallo stesso ex premier nei confronti dell’ex senatore dell’Italia dei Valori, Sergio De Gregorio, che per passare con il Popolo della Libertà, nel 2007, accettò 3 milioni di euro. Un’azione che costò a Berlusconi una condanna in primo grado a tre anni di reclusione. Da allora (almeno sentendolo parlare) Silvio è cambiato e combatte per la legalità. Proprio come Ennio, Pino, Antonio Ernesto e Nicola. La cosa farà piacere a Mario Occhiuto?

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