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Centro storico tra topi, siringhe ed archi pericolanti. Il Comune: “Ci stiamo lavorando”

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COSENZA – Buonanotte Cosenza. I vicoli del centro storico chiedono pietà.

La splendida architettura del cuore della città bruzia langue sommersa dal degrado. Spazzatura in ogni dove, illuminazione carente, edifici di pregio che rischiano di crollare sui passanti. Uno scenario caratteristico, di un centro storico ‘acqua e sapone’ piuttosto desolante. “La maggior parte di noi – afferma una donna dall’uscio della porta – non ha neanche il gas in casa. Ci riscaldiamo con le bombole e con le bombole cuciniamo. Spendiamo circa 60 euro ogni quattro giorni. Mettono i negozietti, li chiamano temporary station, e poi nei vicoli non raccolgono neanche la spazzatura. A cosa serve? Tanto noi di certo non andiamo a comprare lì. Ci hanno tolto anche i parcheggi. Siamo discriminati rispetto al resto della città. Non c’è niente, solo il buio”. E non è una metafora. L’illuminazione a Cosenza Vecchia, secondo quanto lamentano i residenti, non va oltre corso Telesio. Da piazza Valdese al Rendano. Poi il vuoto. “Camminiamo con le torce di notte” spiega una ragazza, mentre una signora tuona: “per andare da mia figlia quando è sera devo prendere la pila, rischiando anche di cadere”. “Di solito se si rompe la lampadina facciamo la colletta e la cambiamo da soli, – racconta un signore di mezza età – è che ora si è rotta la linea. Deve sistemarla il Comune, ma è così da diverso tempo. È un po’ come autogestirsi, non c’è nessuno che viene qua. Vengono solo a chiedere il voto poi spariscono. A terra puliamo noi, i topi li ammazziamo noi, le siringhe le raccogliamo noi. Però non possiamo fare tutto c’è questo arco che sta crollando – dice indicando in alto – qui sotto ci si passa a piedi, dobbiamo aspettare che ci scappi il morto. Al lato le mura sono gonfie non reggeranno molto, abbiamo chiamato i pompieri, dicono che è pericoloso, ma loro possono solo transennare, deve intervenire il Comune”.

 

Ci stiamo lavorando da tempo, – sentenzia l’assessore Carmine Vizza –  è difficile data l’inciviltà dei residenti. Ecologia Oggi gestisce in appalto il servizio della differenziata porta a porta, ma nel quartiere c’è una tipologia di abitanti particolare, poco sensibile, come gli extracomunitari. Servirebbero controlli e sanzioni per chi continua a disobbedire”. E mentre l’assessore parla di inciviltà chi vive tra i vicoli del centro storico racconta un’altra realtà: “la differenziata qui non la raccolgono, rimane davanti le porte per settimane, – spiega un uomo di mezza età – l’immondizia è dappertutto. Noi differenziamo, abbiamo anche comprato i bidoni per le case a nostre spese, ma poi non vengono a prenderla”. “E’ potuto capitare, – ammette l’assessore Vizza – molte volte abbiamo difficoltà a conferire in discarica. È possibile che si accumulino i rifiuti e salti qualche raccolta, ma non sempre. Ad esempio, davanti al Duomo c’è pieno di buste, ma quello non è un sito di raccolta. Se poi parliamo dello spazzamento delle strade quella è una questione diversa. Si tratta di un problema legato alla contrattualizzazione delle cooperative e alla superficialità dei loro lavoratori che non puliscono bene”. E l’illuminazione, gli archi pericolanti? “Purtroppo l’illuminazione di un centro storico stride con la sicurezza, ma se mettessimo dei fari da stadio rovineremmo il valore architettonico degli edifici storici. Edifici di cui ci stiamo occupando, spesso è difficile risalire ai proprietari. Per ora stiamo studiando dei progetti per mettere in sicurezza gli abitanti dal rischio sismico”. E mentre l’amministrazione studia, il quartiere rischia di crollare.

 

 

 

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