In vista delle amministrative di Cosenza il segretario regionale del Pd oggi promuove un’alleanza civica con le forze di centrodestra. Ma appena due anni fa mise in piedi una crociata contro il partito di Alfano per la nomina del senatore cosentino a sottosegretario.
COSENZA – “L’assemblea provinciale ha approvato un documento all’unanimità per promuovere un’alleanza civica tra il Pd e le forze che comunque lavorano a fianco del Governo Renzi, mi riferisco a Morrone, all’Ncd di Gentile fino a Mancini”. Lo ha detto ieri ai microfoni di Rlb il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno che dunque conferma (se mai ce ne fosse stato bisogno) l’intenzione di allargare la coalizione alle forze di centrodestra in vista delle prossime elezioni amministrative a Cosenza (in serata la decisione è stata ufficializzata nel corso di una riunione nella sede della federazione provinciale dei dem). Una soluzione che era emersa già nelle ore calde della sfiducia al sindaco Mario Occhiuto, certificata dagli ormai famosi 17 consiglieri comunali, tra cui spiccava Luca Morrone, figlio del consigliere regionale Ennio. L’intenzione del partito di Renzi è quella di correre a Cosenza insieme a Gentile, Morrone e Mancini e trovare insieme un candidato unitario che accontenti tutti e tenga in piedi quella che può essere definita un’alleanza di ferro contro l’ormai ex primo cittadino. Naturalmente l’accordo prevede la cancellazione delle primarie di marzo (con al momento i candidati Paolini, Ambrogio e Rende in attesa di sviluppi) e una convergenza convinta verso il nome indicato dal presidente del Consiglio: Lucio Presta. Una strategia perfetta che alla fine, salvo sorprese, verrà messa in pratica. E poco importa se qualcuno, fra gli esponenti e gli elettori del Pd, storcerà il naso. Ciò che conta per Oliverio, Magorno e soci è conquistare ad ogni costo Palazzo dei Bruzi.
Per farlo bisognerà comunque cancellare (oltre alle primarie) anche il passato più recente. Come ad esempio la coraggiosa crociata portata avanti due anni fa proprio da Magorno contro la nomina, poi revocata per il caso Oragate, di Antonio Gentile a sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Renzi. “È stato un errore, grave, – sosteneva Magorno nel marzo 2014 – da parte del Nuovo centrodestra dare l’indicazione del nome del Senatore Antonio Gentile a Sottosegretario. Una scelta che il Pd calabrese, unitariamente, non condivide e che chiede sia rivista. È un’indicazione, infatti, che va nella direzione della conservazione, una direzione opposta alla nostra che è invece quella del cambiamento. Se il centrodestra – sottolineava ancora il segretario del Pd calabrese – pensa che vi sia una qualche forma di tregua nei suoi confronti, sbaglia di grosso, questa vicenda unisce ancora di più i democratici e li rende ancora più determinati nel voler mandare a casa la Giunta Scopelliti per far cessare il suo malgoverno della regione”. E poi ancora: “Sottoporrò all’assemblea regionale del partito – dichiarava Magorno – un documento nel quale si chiede al Governo la revoca della nomina di Antonio Gentile a sottosegretario. La scelta, lo ripeto, è stata inopportuna e Scopelliti deve andare a casa. Nell’incontro che avrò domani con i Consiglieri Regionali del Pd chiederò loro di intraprendere delle azioni chiare e vigorose per raggiungere questo obiettivo. La Calabria deve essere liberata al più presto da un centrodestra inadeguato a governare e che ha perso ogni contatto con i problemi dei calabresi (lo dimostrano i dati Istat). Ora uniti dobbiamo scrivere una nuova storia per la nostra meravigliosa terra“.
Appunto.
