GIOIA TAURO – Quando la protesta, non basta. Si passa alle maniere forti.
Lettere minatorie sono state inviate al presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa il quale ignorando il volere dei cittadini allarmati per la pericolosità che comporterebbe il raddoppio della struttura ha dato il nulla osta per l’avvio del progetto. Un sì al quale sono seguite diverse proteste volte a sensibilizzare cittadini ed istituzioni sulla tutela della salute pubblica del territorio. L’atro protagonista dell’intimidazione è il presidente dell’Autorità portuale di Gioia Tauro Giovanni Grimaldi al quale come al governatore è stata recapitata una busta contenente un messaggio chiaro: ”ammazzeremo voi e la vostra famiglia se a Gioia Tauro costruiranno il rigassificatore”. Le missive portano la firma del Movimento Calabria Libera San Ferdinando. Unico elemento disponibile per la polizia che ha già avviato le indagini per individuare gli autori del gesto minatoria. Minacce ‘via epistolare’ sono state rivolte anche alla vicepresidente della Giunta regionale della Calabria Antonella Stasi, al comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Taura, Diego Tomat, al presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Lucio Dattola. Quest’ultimo durante la riunione del Comitato portuale decisiva per l’avvio del progetto rigassificatore era stato strattonato dai manifestanti contrari all’impianto. Le istanze della protesta non sono comunque state portate all’attenzione degli organi decisionali in merito all’implementanzione del mega-inceneritore.
