COSENZA – Quell’iniezione. L’ultima. E’ avvolta nel giallo, la morte di Maria Brogno, pensionata di 68 anni, deceduta all’Ospedale
dell’Annunziata di Cosenza, in seguito ad un intervento chirurgico per l’asportazione dell’utero e delle ovaie. Il decesso, sulle cui cause, i familiari della donna pretendono di conoscere la verità, attraverso la presentazione di un esposto, inoltrato alla Procura della Repubblica di Cosenza, tramite l’avvocato Massimiliano Coppa, legale esperto in colpe mediche, è stato, per il momento, classificato tra i casi di malasanità. Presunta. Maria Brogno, in base al racconto di suoi marito e dei figli, stava bene quando, lo scorso 18 marzo, era entrata nella divisione di Ginecologia per sottoporsi ad un intervento chirurgico di asportazione dell’apparato riproduttivo. Dopo i primi test, la donna sarebbe dovuta entrare in sala operatoria, il giorno seguente. Per approfondire meglio il quadro diagnostico e completare tutte gli accertamenti previsti, i medici decidono di spostare l’intervento di qualche giorno. Maria Brogno, entra i sala operatoria il 25. Sono le 8, uscirà ben sei ore dopo. All’uscita dalla sala operatoria, la 68enne è cosciente. I medici informano i familiari che, l’intervento, seppur abbastanza delicato, è riuscito. Arrivata in camera, Maria comincia ad avvertire forti dolori all’addome. I medici e gli infermieri la tranquillizzano, rassicurandola che quei dolori sono normali. Ma Maria non ne vuole sapere, non riesce a resistere. I dolori proseguono, diventano lancinanti, insopportabili. La mattina seguente, la 68enne chiede un calmante. Per lenire i dolori, le viene fatta un’iniezione di antidolorifico. Poco dopo quella puntura, però, le condizioni di salute della paziente, anzichè migliorare, peggiorano. Il quadro clinico si aggrava, fino all’epilogo tragico. I familiari decidono di rivolgersi all’avvocato Massimiliano Coppa per scoprire la verità. Stesso percorso fa anche l’Azienda ospedaliera che ha, già alcune ore dopo il decesso, avviato un’inchiesta interna, al fine di accertare se ci sono responsabilità mediche. Ieri, intanto, sul cadavere della 68enne è stata effettuata l’autopsia. I parenti di Maria Brogno, increduli, straziati dal dolore, travolti dalla tragedia, aspettano, oltre ai primi esiti dell’esame autoptico, anche di conoscere la verità sul perchè Maria Brogno, entrata in ospedale con le sue gambe, ne è uscita dentro una bara.
