CATANZARO – Scuola pubblica e cattedre. Buste vuote ed elaborati fantasma.
La Procura di Catanzaro ha aperto un’inchiesta a seguito dei diversi esposti presentati da alcuni insegnanti che stanno partecipando al concorso a cattedra in Calabria (classe di concorso per le materie letterarie), anche alla luce degli accertamenti fatti dalla commissione nella fase in cui ha proceduto alla correzione degli elaborati di Italiano, Latino, Geografia e Storia. In altre parole l’esame è stato sostenuto, ma mancano gli elaborati, ci sono le buste, ma sono del tutto o in parte vuote. Il candidato aspirante docente avrebbe fatto il compito scritto, avrebbe consegnato i testi ma i commissari, al momento di iniziare la verifica, non trovato gli elaborati. Dai verbali della commissione emerge che nelle buste n. 4, 5, 6, 130 risulta mancante la prova d’Italiano, mentre solo nella busta 130 è inclusa l’unica prova di Latino, mentre le buste n. 179, 180, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193 sono prive di elaborati. Ma cosa sarà accaduto? Si possono fare alcune ipotesi. La prima, vista la presenza di più elaborati (italiano e latino), nel rimetterli in ordine potrebbe essere sfuggita qualche prova nell’inserimento in busta. Una seconda ipotesti è che siano state consegnate ai docenti vigilanti la prova scritta buste vuote già chiuse Sono solo ipotesi, esercizi di pura fantasia, perché quanto accaduto lascia veramente increduli. Nell’attesa il Ministero dell’istruzione, università e ricerca dovrà cercare una soluzione. Il rischio maggiore per tutti gli aspiranti docenti è che la prova possa essere annullata e il concorso ripetuto.
In merito alle notizie di stampa, comparse negli ultimi giorni, su presunte anomalie inerenti i concorsi a cattedre, l’Ufficio Scolastico Regionale ha ritenuto opportuno convocare i presidenti della Commissione del Concorso in questione – Ambito Disciplinare 4 (43/A italiano, storia ed educazione civica, geografia nella scuola media e 50/A Materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado) ed, in particolare, il presidente coordinatore Dirigente Scolastico Maria Luigia Giovinazzi ed il presidente della Commissione giudicatrice Dirigente Scolastico Alfonso Zampogna. I predetti Presidenti hanno dichiarato: “Per mero errore del candidato, gli elaborati di italiano sono stati inseriti in una delle tre buste (quella media) date in dotazione, anziche’ quella grande. Si e’ quindi proceduto ad estrarre soltanto i rispettivi elaborati contenuti all’interno di esse, senza peraltro procedere a verifica di qualsivoglia dato anagrafico identificativo, rimasto secretato all’interno della “busta” sigillata. Tali “buste”, contenenti i dati anagrafici, sono state reinserite all’interno della “busta” di riferimento in modo da rendere inaccessibile il contenuto delle stesse”. Ne consegue, che le prove di italiano esistevano e sono comunque rimaste sempre nel plico di riferimento, intendendo per plico di riferimento l’insieme delle tre buste (ovvero grande, media e piccola) e che le procedure attivate dalla Commissione sono ineccepibili nella loro regolarita’”. E’ quanto si legge in una nota stampa divulgato dagli uffici regionali.
