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Scrutatori Cosenza, il Pd contro se stesso: “Diciamo una cosa e facciamo l’opposto”

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Mario Petrozza: “Il nostro rappresentante all’interno della commissione elettorale (Marco Ambrogio) sta procedendo a nominare la sua quota di scrutatori pur essendosi dichiarato favorevole al sorteggio”.

 
COSENZA – Dura presa di posizione del segretario di Circolo del Pd II Cosenza, Mario Petrozza che in una nota (inviata alle redazioni dall’ufficio stampa del Pse cosentino) critica il suo partito dopo l’annuncio delle nomine, da parte della Commissione Elettorale Comunale, presieduta dal Commissario Straordinario Angelo Carbone, degli scrutatori che saranno impegnati nel referendum popolare del 17 aprile 2016 (leggi qui).
 
“A parte i proclami e le frasi di circostanza – dichiara Petrozza – ci piacerebbe sapere cosa sta facendo il Partito democratico e il suo rappresentante nella commissione elettorale del Comune di Cosenza (il riferimento è a Marco Ambrogio) per dare corso all’individuazione degli scrutatori tramite sorteggio. Alle dichiarazioni non sono seguiti i fatti se è vero che il nostro rappresentante all’interno della commissione elettorale sta procedendo a nominare la sua quota di scrutatori pur essendosi dichiarato, non più di qualche giorno fa, favorevole al sorteggio così come hanno detto i quattro deputati calabresi del Pd”.
 
Appare quanto mai fuori luogo – continua Petrozza – e in difformità con i principi di democrazia sui quali dovrebbe basarsi una pubblica amministrazione, proseguire con il meccanismo clientelare e ingiusto della nomina diretta e arbitraria degli scrutatori essendo peraltro i consiglieri decaduti per via dello scioglimento anticipato del consiglio comunale. Sarebbe un gesto dal forte valore simbolico se il nostro rappresentante in commissione elettorale rinunciasse alle nomine discrezionali di pertinenza del Partito democratico per procedere ad un sorteggio pubblico su una base costituita tutta da disoccupati. Anche se la legge consente le nomine, è sempre possibile utilizzare un meccanismo democratico ed equo così come ha fatto il commissario del Comune procedendo al sorteggio dei componenti di sua competenza. Darebbe l’immagine di un partito che non partecipa alla spartizione dei posti, che è effettivamente e realmente contrario allo scambio di favori e alle clientele tra elettori e candidati e ad ogni pratica spartitoria che alimenta privilegi e ingiuste rendite di posizione”.

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