La cultura e la musica al centro dei progetti dell’architetto Occhiuto che intende realizzare una “Cosenza Musicommission”, nuove aree per lo spettacolo e “isole musicali permanenti”.
COSENZA – Occhiuto ha apprezzato l’attenzione recentemente dedicata da alcuni media regionali alla questione delle modalità di promozione del sistema culturale e musicale all’interno dei processi di innovazione sociale delle regioni del Sud con un faro, giustamente puntato, sull’esperienza di successo realizzata in Puglia. E così si inserisce nel dibattito anticipando una delle sue idee programmatiche sul tema, proprio per sottolinearne l’intima coerenza concettuale: “Ho infatti deciso di dotare la città di una “Cosenza Musicommission”. Praticamente, e di fatto, un’azione strategica innovativa per la promozione e la diffusione del patrimonio musicale, capace di produrre attrattività, turismo culturale ed economia, come del resto è accaduto, al livello regionale, nella vicina Puglia. La musica, soprattutto quella che parte dal patrimonio identitario e riesce ad assumere un respiro non localistico, non è solo ascolto e fruizione ma produzione e possibilità di lavoro per le giovani generazioni”.
Occhiuto punterebbe a far crescere l’intera filiera musicale attraverso la realizzazione di studi di registrazione, sale prove e studiolab, luoghi di promozione dell’arte dei suoni per l’ascolto della musica dal vivo e la valorizzazione di gruppi emergenti locali, autoproduzioni e home recording, capaci di stimolare innovazione e creatività mediante un sistema d’incoming e ospitalità di residenze artistiche, nazionali e internazionali, anche per la produzione dei videoclip degli artisti. L’idea è cioè quella di creare le condizioni per una città music friendly, sempre capace d’emozionare, che diventa set per narrare l’identità dei luoghi, promuovere il patrimonio artistico cittadino e sollecitare, quindi, nuove opportunità di lavoro.
Per tutto ciò, non lontano dai BoCS Art, con la realizzazione di nuove architetture per la musica e lo spettacolo: un luogo pubblico, magari nell’area dell’ex Mattonificio Mancuso & Ferro sul concept dello Zénith di Parigi del Parc de la Villette (sarebbe il primo in Italia realizzato fuori dal territorio francese). Un club diffuso modulare con strutture di luce libera e accoglienza di pubblico variabile, dotato di un’acustica al servizio della musica contemporanea amplificata (pop, rock, jazz, rap…) per show dal vivo, capace di ospitare durante tutto l’anno i Live dei maggior artisti nazionali e internazionali.
“Immagino infine delle aree, che mi piace tanto definire “Isole musicali permanenti”. Si tratta in altri termini – ha spiegato l’architetto – di dotare alcune piazze e alcuni luoghi della città, già recuperati in termini strutturali e di arredo urbano (penso alla scalinata dei due Leoni, a Piazza Santa Teresa, a Piazzetta Toscano e ad altri luoghi del centro storico), di allestimenti fissi, con costi ottimizzati, non invasivi, con pedane cablate dove poter ospitare performances artistiche e musica urbana. Concludendo, “Cosenza città della musica” potrebbe diventare un’esperienza pilota della Calabria da replicare, modularmente, ampliandone magari confini territoriali e tessuti identitari”.
