“Mi sono recato personalmente ieri nella zona dove il cattivo odore già non si sentiva più”. L’assessore Franco D’Ippolito del Comune di Rende, tranquillizza i cittadini citando i dati dell’Arpacal.
RENDE (CS) – Negli ultimi giorni a Rende, si è respirata proprio una ‘cattiva aria’. Un odore forte, nauseabondo, che in molti hanno ricondotto ai laghi di Legnochimica, con sospetto anche sugli altri stabilimenti presenti in contrada Lecco, tra cui Calabra Maceri. Contattato l’assessore all’ambiente, ha tranquillizzato gli animi: “Il fenomeno non è costante, e questo da una parte è una fortuna, dall’altra è un problema. L’Arpacal su nostra richiesta nei mesi scorsi, ha montato una centralina per monitorare l’aria e dai dati non ci risulta inquinamento. I risultati sono confortanti il problema è distinguere tra le sostanze che sono nocive”. Si tratta di un odore che certamente è fastidioso ma secondo l’Arpacal e il Comune non è tossico o nocivo per la salute.
“Molti dicono che sia riconducibile all’attività di Calabra Maceri. Io ho visitato più volte lo stabilimento – spiega D’Ippolito – e ho visto con i miei occhi che l’azienda ha dei filtri che sono di grande efficacia. Noi ogni volta che riceviamo segnalazioni mandiamo i vigili per controllare e accertare la sorgente del problema”
Ecco le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente del Comune di Rende, Franco D’Ippolito, che è intervenuto sulla situazione ai microfoni di Rlb Radioattiva
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Ma cosa si sta facendo per la bonifica del sito di Legnochimica?
D’Ippolito risponde che “il problema è “impaludato” nel senso che tra la Procura della Repubblica che ha avviato la nuova inchiesta e le iniziative che abbiamo portato avanti, io spero che la situazione al più presto si sblocchi. Io ripongo le maggiori speranze nelle richieste che abbiamo fatto alla Regione Calabria di inserire il sito nelle zone che hanno fatto richiesta di bonifica. La Regione Calabria da anni paga sanzioni nei confronti dell’Europa di 80 milioni di euro per la cattiva gestione del ciclo rifiuti e siccome da qualche tempo, ha avviato un discorso virtuoso di risanamento per ovviare a questa situazione, se va in porto ci sarebbero le risorse per bonificare i siti inquinati”.
Il Comune da solo non ce la può fare
“Per il Comune sono somme ingentissime – sottolinea l’assessore rendese – che anche un Comune in piena salute economica non potrebbe gestire. Impegnare 3-4 milioni di euro di un bilancio comunale è una cosa troppo onerosa. La Legnochimica è una società in liquidazione dal 2006 e pertanto questi sarebbero soldi spesi perduti. Per un bilancio della Regione invece, che è di gran lunga superiore a quello di qualsiasi comune, interventi del genere possono essere attuati. Noi riteniamo che sia la Regione a doversi fare carico della bonifica dei vari siti, tra cui Legnochimica.
E la Regione interpellata cosa ha risposto?
“Abbiamo avuto un incontro tempo fa con la commissione Ambiente in cui abbiamo riproposto la richiesta e sollecitato un incontro con l’assessore al ramo, Antonietta Rizzo, che è stato spostato per impegni della stessa, a data da destinarsi; data che non è stata poi fissata. Ad oggi non è stato confermato alcun incontro. Noi speriamo che questa interlocuzione, produca effetti positivi”.
