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Legnochimica: il caldo avanza e la perizia non arriva (AUDIO)

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Cittadini preoccupati per le esalazioni e gli incendi dei terreni in autocombustione, mistero sulle analisi dei campioni prelevati.

 

RENDE – Bella stagione alle porte e contrada Lecco è già in fermento. I terreni rischiano, come succede da anni, di iniziare ad andare in autocombustione mentre le esalazioni già si fanno sentire in tutto il loro olezzo. La Procura della Repubblica di Cosenza il 5 Marzo ha affidato l’incarico di analizzare i dati sui nuovi campioni prelevati nell’area posta sotto sequestro nei mesi scorsi a Giovanni Sindona ordinario di chimica presso l’Università della Calabria che nei giorni scorsi ha coordinato le giornate di studi sulle armi biologiche convocate dalla Nato a Campora San Giovanni. Il procuratore aggiunto Marisa Manzini aveva affermato che entro trenta giorni sarebbe avvenuta la consegna della relazione o, perlomeno, un primo responso sulla perizia.

 

Ad oggi però regna il mistero. Anche se è alta la percezione che l’iter si sia inceppato in qualche passaggio. Quale non è ancora dato sapere. Il professor Sindona perentorio afferma che la nuova perizia sull’area dell’ex Legnochimica “non è stata consegnata per una serie di questioni ancora da discutere”. Il sindaco di Rende Marcello Manna invece dopo essere stato ascoltato come persona informata sui fatti in questi giorni dallo stesso procuratore Manzini precisa di non avere alcuna idea di quando sarà pronto il nuovo report non essendo di competenza del Comune. Il colloquio tra i due pare si sia concretizzato con un resoconto dell’attività posta in essere ad oggi dall’amministrazione comunale di Rende sulla questione Legnochimica.

 

Una cronologia degli atti su cui la Procura intende far luce. Attualmente è stata sollecitata una conferenza dei servizi sulla bonifica con “un progetto – afferma il sindaco di Rende Marcello Manna – che dovrà essere presentato a breve. Stiamo seguendo la strada di un piano di fattibilità su una proposta concreta. In più stiamo facendo ricorso al Consiglio di Stato per l’annullamento dell’ordinanza che imponeva la bonifica perchè il Tar ha tratto conclusioni poco rispondenti alla realtà. Sono state utilizzate informazioni parziali si dice che nei laghetti c’è acqua e non si possono incendiare”.

L’Associazione Crocevia chiede interventi urgenti

Intanto in vista del prossimo Consiglio comunale a Rende di Giovedi 21 Aprile, nel quale verrà discussa anche la questione Legnochimica Spa l’associazione ambientalista Crocevia che da tempo conduce la battaglia per ottenere la bonifica del sito ha già inoltrato le proprie richieste. “Chiediamo a gran voce – scrive in una nota il presidente Francesco Palummo – che l’amministrazione comunale di Rende, voglia trovare immediatamente un modo per evitare l’ormai imminente ed ennesimo fenomeno di autocombustione delle vasche dei veleni.

Francesco Palummo, ha rimarcato la preoccupazione dei residenti di contrada Lecco, ai microfoni di Rlb Radioattiva, sottolineando come, seppure l’aria non risulti inquinata (secondo l’Arpacal) non è possibile respirare quell’odore nauseabondo ancora per un’altra estate.

ASCOLTA L’INTERVISTA

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Già da qualche giorno, complice anche le temperature che si stanno alzando, si iniziano a vedere i primi fumi soprattutto durante le prime ore del pomeriggio. Mi viene da chiedere a tutto il Consiglio comunale che cosa ha in mente di fare per evitare che i cittadini rendesi, per un altro anno ancora, siano obbligati a chiudersi al fine di evitare di respirare l’aria nociva. Vogliamo che, una volta per tutte, il sindaco Manna si presenti presso la sede dell’Associazione Crocevia e spieghi ai cittadini come stanno veramente le cose. Non vogliamo una nuova estate di fumi velenosi, il Sindaco, come tutore della salute dei cittadini, è obbligato a intervenire per evitare una nuova autocombustione, in caso contrario, quest’anno, non esiteremo a denunciarlo alla Procura della Repubblica di Cosenza”.

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