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Equitalia non riscuote più, ma Cosenza ha già una soluzione

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COSENZA – ‘Appalto’ scaduto al 20 maggio, ovvero ieri. Il decreto Sviluppo di Monti prende forma, anche a Cosenza.

Equitalia non si occuperà più della riscossione dei tributi locali per conto dei Comuni. Le multe tornano in mano al Municipio bruzio. L’ente  ‘più odiato dagli italiani’ non potrà più emettere nuove cartelle e dovrà rimettere tutti i ruoli arretrati che i Comuni hanno già scritto in bilancio. In tutta la penisola l’ammontare delle cartelle che saranno trasferiti alle amministrazioni comunali raggiungono un importo tra gli 11 e i 13 miliardi di euro (due miliardi solo di contravvenzioni stradali). Un sospiro di sollievo per famiglie e imprenditori che si rivela un incubo per i municipi cui l’ingente ammanco nelle casse comunali potrebbe costringere a tagli su servizi indispensabili per la comunità. Una vera e propria stangata, inevitabile. “Il 90% dei nostri ruoli – spiega dalle colonne di Repubblica il responsabile Finanza Locale dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Castelli – riguarda importi inferiori ai mille euro e la ‘crudeltà’ del modello Equitalia era sproporzionata. Di qui la richiesta di superare quel modello, che non consentiva un rapporto ‘umano’ con il contribuente“. L’Anci Calabria guidata dal sindaco di Crotone Peppino Vallone ha convocato d’urgenza una riunione tra tutti i sindaci calabresi per trovare una soluzione indolore per le finanze comunali che possa far gestire la migrazione delle cartelle da Equitalia ai municipi. L’obiettivo sarebbe quello di consorziare dli enti locali per procedere alle notifiche. I ruoli altrimenti rimarrebbero chiusi nei cassetti sino a data da destinare. Cosenza è l’unico Comune che ha già provveduto a stilare un piano strategico: un accordo con una società partecipata da Equitalia. Una soluzione temporanea che consentirà di non affossare le entrate del Comune bruzio. Le alternative all’orizzonte sarebbero contratti o con Poste Italiane o con società private di recupero crediti o la gestione in proprio da parte dei Comuni. Ciò che attualmente pare risultare ‘il male minore’ è proprio il consorzio tra Comuni che permetterebbe con costi ridotti di mantenere il servizio e garantire il flusso monetario nelle casse municipali. Intanto Equitalia Spa non intende uscire di scena senza aver attuato un’ultima vessazione nei confronti dei contribuenti. Gli agenti dell’ente di riscossione infatti hanno inviato nelle scorse settimane a molti Comuni italiani richieste di rimborso delle spese sostenute per le procedure ‘infruttuose’, ovvero svolte nei confronti di contribuenti che non hanno pagato, o il cui debito è stato nel frattempo sgravato dall’ente impositore.

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