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‘Quelli del gratta e vinci’ contro ‘quelli senza lavoro’

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COSENZA – C’è chi si fa rimborsare il caffè e la scopa elettrica, c’è chi il caffè e la scopa elettrica non può neanche comprarli.

La notizia con la quale i primi tredici avvisi a comparire di fronte ai pm sono stati notificati ai politici coinvolti nella vergognosa vicenda dei rimborsi ai consigllieri regionali ha scatenato le ire dei giovani. Soprattutto tra le fila di quei tanti laureati disoccupati. Eccellenze in stand by in quanto privi di familiari notabili inseriti negli ambienti ‘che contano’. Tra i tanti commenti scaturiti dalla vicenda riportiamo lo sfogo di un lettore di QuiCosenza, un giovane cosentino disoccupato: “‘Ogni popolo ha il governo che si merita’ scriveva Aristotele . Questa è la frase che mi è venuta in mente stamane dopo aver appreso i nomi  dei consiglieri indagati della Regione Calabria per l’uso illecito dei rimborsi. Notizia caduta a pennello, in quanto nella stessa giornata si avranno gli esiti delle elezioni dell’Unical. Per i giovani universitari eletti, però, non esisteranno i rimborsi. Da giovane laureato, in cerca di una prima occupazione, seria e gratificante sotto tutti i punti di vista, ormai non rimango più stupito nel leggere queste notizie. Qui da noi è tutto ‘normale’. E’ normale che il posto di lavoro lo si chieda ai politici, è normale che vanno avanti i “figli di..”, è normale l’incertezza che noi giovani abbiamo sul nostro futuro, è normale che gli anziani mantengano i giovani con le pensioni, è normale che le persone non abbiano una casa, è normale che la spazzatura non venga raccolta, sono normali le minacce, le violenze, è normale la gente che si dà fuoco per disperazione, insomma è quasi, sempre, tutto ‘normale’.  Io non me la prendo i  con i 13 consiglieri che chiedono i rimborsi per i gratta e vinci e caffè vari, ma me la prendo con chi vota queste persone. Me la prendo con coloro che alle prossime elezioni, siano queste comunali, regionali, provinciali continueranno a votare costoro, macchiandosi del reato più grave che si possa commettere: favoreggiamento in omicidio. L’omicidio di cosa?  L’ omicidio della speranza di una Calabria diversa, l’omicidio della propria terra, l’omicidio del proprio futuro . Siamo tutti responsabili,  dal più giovane al più anziano. A volte mi domando dove siano i giovani, gli unici veri attori del futuro, gli unici capaci di proporre uno svecchiamento, un ammodernamento non solo a parole. Perché, nel leggere queste notizie, i giovani invece di far partire la macchina di facebook capace di portare in tutte le nostre case i nomi dei  ‘signori’, preferiscono postare messaggi ad esempio sul  meteo di domani. Non sono un meteorologo, però, una risposta saprei darla. Se non soffierà un vento diverso… qui da noi il sole non splenderà mai!”.

 

 

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