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Sospensione delle visite fiscali, 1.381 medici a rischio

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Il nostro, certo, non è il paese del controllo. Per contenere i costi l’INPS sospende le visite fiscali domiciliari d’ufficio per le assenze dal lavoro per malattia.

Ed oltre al rischio di avere sempre più “furbetti” per mancato controllo, molti medici fiscalisti rischiano di perdere il posto di lavoro. In un paese di assenteisti, di dipendenti (pubblici, purtroppo molto spesso) che timbrano il cartellino per andare subito dopo a fare la spesa lasciando il posto di lavoro con “mirabile” indifferenza, non si rischia, sì, di risparmiare da un lato, ma di “perdere” dall’altro non impedendo l’assenteismo? La questione e’ stata sollevata dal deputato cosentino del PD Ernesto Magorno che ha sottoscritto l’interpellanza urgente al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. “Tale decisione, scaturita dalla necessità di far fronte alla richiesta di riduzione della spesa degli Enti pubblici di previdenza e assistenza sociale – si legge nell’interpellanza – sta determinando un’enorme preoccupazione tra i professionisti che per anni hanno dedicato esclusivamente la loro attività alla medicina fiscale e che purtroppo, oggi, per l’effetto della drastica sospensione rischiano di ritrovarsi senza un lavoro”. Oltre al rischio assenteismo, Magorno chiede al Ministro di trovare delle soluzioni organizzative, attivando i tavoli con l’INPS e con le rappresentanze delle organizzazioni sindacali dei medici fiscali, al fine di offrire loro prospettive di continuità lavorativa. “Non è concepibile  – dice il deputato cosentino – che in un momento di crisi economica si possa pensare di risparmiare attuando la politica dei tagli a servizi essenziali, come quelli socio-sanitari, con consequenziale aumento della disoccupazione e della precarietà del lavoro. L’INPS, inoltre, con tale provvedimento, rinuncia a svolgere il proprio ruolo sociale arrecando un sicuro danno allo Stato e ai più di mille medici che perderebbero il lavoro”.

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