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Emergenza sfratti, a Cosenza ‘blitz’ tra gli edifici pubblici inutilizzati (FOTO)

prendocasa

Giornata di mobilitazione per il diritto all’abitare nella città dei bruzi. Prendocasa ricorda le ‘vergogne’ delle politiche abitative cosentine.

 

COSENZA – A ventiquattro ore dalla chiamata alle urne, Prendocasa ricorda il paradosso cosentino: 12mila appartamenti vuoti e 3mila senzatetto. Un’emergenza abitativa sulla quale la magistratura ha tentato di far luce scoperchiando una serie di irregolarità nell’assegnazione dei pochi alloggi popolari disponibilli e nella gestione degli appalti nell’edilizia sociale. Assegnazioni clientelari, aggiudicazioni in cambio di ‘mazzette’ e subappalti barattati con voti. Realtà che hanno portato ai noti arresti all’interno dell’Aterp cosentina e all’iscrizione nel registro degli indagati di undici politici calabresi tra i quali i cosentini Giacomo Mancini e Michele Trematerra nonché dell’ex presidente della Regione Giuseppe Scopelliti.

 

Vicende che avrebbero coinvolto anche l’attuale vicepresidente del Consiglio regionale Pino Gentile già assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria. Quest’ultimo fu indagato anche nell’inchiesta che portò all’arresto di Oscar Fuoco accusato di aver agevolato esponenti delle cosche cosentine nell’assegnazione di alloggi. Per non dimenticare i 155 milioni di euro di fondi ex Gescal che dovevano essere utilizzati per l’edilizia popolare, ma di cui da anni non si ha contezza di come siano stati investiti. Da qualche ora gli attivisti di Prendocasa stanno tappezzando con degli striscioni gli edifici pubblici inutilizzati della città per ricordare ai cosentini l’assurda realtà: ‘Tante case senza gente e tanta gente senza casa”. Il primo immobile ‘attenzionato’ è stato Palazzo Lecce, di proprietà della Provincia di Cosenza da anni vuoto e abbandonato.

Il secondo edificio oggetto della protesta è stato Palazzo Morelli, patrimonio dello Stato ora gestito da BNP Paribas a fini speculativi. Lo stabile, come noto, fu occupato dagli stessi attivisti del comitato Prendocasa nel 2010, ma dopo un mese venne sgomberato violentemente e da sei anni è ancora inutilizzato. Il tutto mentre centinaia di cosentini sono in attesa di una casa e da oltre dieci anni l’Aterp, a Cosenza, non assegna più alloggi popolari.

Nel corso della mobilitazione gli striscioni sono stati apposti anche ad uno stabile privato sfitto ed in pieno centro per anni sede di uffici provinciali.

I militanti hanno inoltre puntato i riflettori anche sull’edificio dell’INPDAP di via Misasi. Abbandonato da diverso tempo è definito da Prendocasa una vera e propria vergogna su cui si cela un imbarazzante silenzio della politica locale.

Striscioni campeggiano sul palazzo ENEL inutilizzato da anni mentre potrebbe ospitare al suo interno centinaia di persone. Uno spazioso edificio nei prezzi di Santa Teresa che per gli attivisti serve solo a far lievitare i prezzi degli affitti favorendo i palazzinari.

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