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San Ferdinando (RC): sequestrata discarica abusiva di rifiuti speciali

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SAN FERDINANDO (RC) – La capitaneria di porto di Gioia Tauro ha sequestrato a San Ferdinando,

nel reggino, un’area adibita a discarica abusiva di rifiuti speciali, e quindi pericolosi, in cui erano stati abbandonati anche lastre di eternit. Le indagini svolte dai militari della Guardia Costiera avevano accertato si trattasse di una vera e propria discarica abusiva realizzata nel centro abitato e di pericolo per la salute dei cittadini. Del sequestro e’ stata informata la Procura della Repubblica di Palmi che ha avviato adeguate indagini per identificare gli autori del reato.

 

Il Movimento 5 Stelle si schiera al fianco dei cittadini di San Ferdinando contro la realizzazione di un impianto di “pirolisi” per l’incenerimento dei rifiuti. Lo fa con una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente sottoscritta da 12 parlamentari al Senato e che vede come primo firmatario Francesco Molinari. Nel documento si ricorda che ” nel comune di San Ferdinando (RC) dovrebbe essere realizzato, dalla ditta T.G.E. International spA, un impianto di pirolisi per il recupero di metalli provenienti da rifiuti speciali non pericolosi . “L’impianto di pirolisi suddetto – continua il documento dei parlamentari – sorgerebbe a pochi chilometri dall’inceneritore gia’ operativo e dall’area che sarebbe stata prescelta per la realizzazione di un terminale di gas naturale liquido. Inoltre nella stessa zona, Contrada Cicerna di Gioia Tauro (RC), e’ in fase di ultimazione un ulteriore inceneritore” ricorda Molinari”. Nell’interrogazione si ricorda che “l’istanza del 26 giugno 2013, presentata presso il comune di San Ferdinando da alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle per richiedere l’accesso agli atti relativi alla V.I.A. del progetto inoltrata dalla ditta T.G.E. International spa, ha avuto come risposta la certificazione del responsabile dell’area tecnica, Bruno Doldo, che attestava l’assenza di ogni documentazione inerente alla Valutazione di Impatto Ambientale del progetto in questione”. Da qui una serie di domande al Ministro Orlando: “Risulta che siano stati depositati presso il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria e la Provincia di Reggio Calabria il progetto dell’opera, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica ?” chiedono Molinari e gli altri 24 parlamentari del gruppo 5 stelle. “Non ritiene – proseguono – che l’iter relativo all’autorizzazione del progetto risulti gravemente compromesso dal mancato rispetto del diritto all’informazione dei cittadini sulla materia in questione?”. Alla luce di cio’ si chiede al ministro “quali iniziative si intendono assumere al fine di assicurare il rispetto delle procedure indicate dalla normativa comunitaria e nazionale in materia di V.I.A., in un luogo oggettivamente gia’ pesantemente penalizzato dall’ubicazione di impianti meritevoli di grande attenzione per il riflesso sulla salubrita’ dei luoghi, sulla salute dei cittadini e della comunita’ locale” e “quali iniziative di carattere normativo, per quanto di propria competenza, intende assumere il Ministro Orlando – conclude Molinari- alla luce di analoghe inadempienze in termini di procedure di V.I.A. gia’ verificatesi in altri procedimenti ed in regioni diverse, al fine di chiarire la non derogabilita’ dei termini di deposito dei documenti richiesti in sede di V.I.A. e la non procedibilita’ per progetti gia’ sottoposti a V.I.A. e per i quali essa non sia stata depositata nei tempi stabiliti”

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