COSENZA – Senza stipendi e senza garanzie per il futuro.
Dopo il sit in di protesta iscenato a Catanzaro di fronte agli uffici dell’assessorato alla Sanità i dipendenti della casa di cura Madonna della Catena si rivolgono al Comune di Cosenza. Ottenendo risposte. Il Consiglio Comunale riunitosi ieri pomeriggio ha infatti approvato all’unanimità un documento sulla situazione della clinica dopo aver discusso dei dipendenti prossimi al licenziamento. La relazione sull’argomento è del consigliere Enzo Paolini (PSE) che ha parlato di una casa di cura, prima convenzionata, poi accreditata per circa 150 posti letto di terapia riabilitativa intensiva. “La sciagurata politica sanitaria della Regione – ha detto Paolini – ha condotto ad un abbattimento dei posti letto e del budget alla Casa di cura, già vessata da una amministrazione non particolarmente brillante”. Il consigliere del Pse ha ricordato come si tratti di una struttura di eccellenza cui si afferisce per un servizio salvavita. “Le maestranze – ha evidenziato – sono sempre state riconosciute per i loro requisiti e la qualità del servizio reso. Nel 2012 la dotazione finanziaria e le prestazioni riconosciute sono state abbattute del 61%: sfido chiunque a restare in piedi in queste circostanze”. Paolini ha dunque chiesto al Sindaco di convocare la Conferenza dei Sindaci e bloccare l’emorragia di servizi sanitari che c’è in provincia di Cosenza. “Dobbiamo mantenere in città – ha detto – anche attraverso procedure concorsuali, i livelli occupazionali, non si può accettare il concordato che prevede 70/80 licenziamenti. Il concordato deve dare garanzie e su questo il Consiglio comunale ha una competenza specifica”. Una testimonianza quella portata da Giovanni Perri (PSE), avendo lavorato a Madonna della Catena e visto dunque la competenza e la dedizione assoluta di tutti i lavoratori. “Questa volta – ha detto – dobbiamo non solo produrre deliberati, ma fare qualcosa perché ci sia un impegno concreto. Mi spiace che nessuno della maggioranza abbia voluto iscriversi a parlare per dare un sostegno esplicito”. Sergio Nucci (Polo Civico Buongiorno Cosenza), ha parlato della sanità come business. “Molti si sono arricchiti – ha detto – altri hanno conosciuto la galera, perché è diventata un’attività imprenditoriale. Ma chi paga le conseguenze di questa situazione non sono solo i malati ma anche i dipendenti che non hanno diritti. Questi lavoratori hanno lavorato bene, hanno permesso che qualcuno vivesse agiatamente, hanno dato risposte a tanti malati. Oggi il limone è stato spremuto e non c’è più bisogno né della clinica né dei suoi dipendenti. Mi associo agli appelli di Paolini e Perri affinché ci sia un documento che provi che c’è una classe politica che vuole vigilare su come verrà gestita la pratica”. Marco Ambrogio (PD) ha evidenziato cosa possa significare, in un momento difficile per il mondo del lavoro, in cui a stento si arriva a fine mese, avanzare 11 mensilità. Il consigliere del PD ha poi integrato la richiesta di una Conferenza dei Sindaci anche con la problematica Villa Verde, afflitta dai medesimi problemi. “La politica deve dare risposte – ha concluso – e non si può né si deve abbassare la guardia su problematiche così importanti”. Il Consiglio comunale – dopo numerose dichiarazioni di voto nella quale tutti i gruppi hanno manifestato solidarietà ai lavoratori ed evidenziato la volontà di seguire fino in fondo la questione – ha approvato all’unanimità un documento nel quale si “impegna il Sindaco alla convocazione della Conferenza dei Sindaci mettendo all’Ordine del Giorno la questione dei tagli di budget e dei conseguenti licenziamenti presso Madonna della Catena e altre strutture private accreditate con il servizio sanitario nazionale”. Nel documento viene altresì impegnato il Presidente del Consiglio comunale “a costituire una delegazione consiliare deputata ad ottenere dal Direttore Generale dell’ASP l’attribuzione di risorse sufficienti a mantenere attivi i servizi ed i livelli occupazionali attualmente esistenti nella città di Cosenza con relazione nella prima seduta di Consiglio utile”. Prima del voto si è registrato un breve intervento del Sindaco Mario Occhiuto il quale, sottolineando l’unità sul documento, ha affermato che “sulla sanità ci sono stati tanti prenditori, così come ci sono situazioni oggetto di indagine. Ci sono state evidentemente situazioni che riguardano questo istituto, e forse anche altri, di cui purtroppo oggi ne pagano le spese i più deboli. È ipocrita dare la colpa a Scopelliti, è una situazione che coinvolge tanti istituti di cura, per una necessità di ridurre i costi di una sanità che nel passato è stata gestita portando tutti a questo livello. Questo Consiglio è unito e oltre alla Conferenza dei Sindaci, che pure ho già avuto modo di convocare ma non ha raggiunto il numero necessario, anche su questo argomento mi farò promotore di un appello a ridurre i tagli sul personale”.
