COSENZA – Operazione Self-Service. Trema la sanità cosentina.
Personale della polizia di Stato del commissariato di Rossano a termine di attività di indagine attivate dalla polizia giudiziaria ha proceduto stamane all’esecuzione di due arresti e alla notifica di 24 avvisi di garanzia. A finire sotto il torchio degli agenti dell’Alto Jonio cosentino sono soggetti, alcuni dei quali, in servizio all’ASP di Cosenza e presso i Presidi Ospedalieri di Rossano, Corigliano Calabro e Cariati. Dipendenti del settore sanitario pubblico accusati di: associazione a delinquere, peculato, frode nelle pubbliche forniture e truffa in concorso. Uno dei due arrestati è l’autista di un’ambulanza che insieme ai colleghi si appropriava senza alcun diritto della benzina dei mezzi dell’ASP di Cosenza, per usarla per i propri automezzi privati. Nel corso delle indagini gli agenti avrebbero scoperto che i lavoratori in forze presso ospedali ed Asp falsificavano sistematicamente i rapporti relativi ai turni dello straordinario al fine di incrementare gli importi delle retribuzioni. Il tutto ai danni di pazienti e contribunenti. Alcuni medici sono poi accusati di aver redatto falsi certificati per la riscossione di polizze assicurative nelle cause riguardanti incidenti stradali.
L’operazione del Commissariato di Rossano e’ stata denominata “Self-service” a causa delle tante video riprese effettuate nelle aree di servizio della zona, che documentano come gli indagati, in tutto 24, tra cui diversi dipendenti dell’Asp, utilizzassero le schede della benzina dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza per rifornire le proprie autovetture. Un dipendente avrebbe perfino clonato la scheda dei carburanti, vendendola poi ad una terza persona. Le indagini sono partite da alcune segnalazioni venute dal posto fisso di polizia dell’ospedale di Rossano, che ha anche raccolto delle denunce di cittadini che si erano accorti degli abusi. Si e’ scoperto poi che due dei tre medici indagati, in servizio nell’ospedale di Corigliano Calabro, insieme ad un dipendente dell’Asp, falsificavano anche i certificati medici, utilizzati per farsi pagare dalle assicurazioni. Cinque dei dipendenti si sarebbero invece scambiati piu’ volte il badge magnetico, per risultare presenti anche quando non c’erano. E poi c’era anche chi avvisava subito le pompe funebri per la morte di qualche anziano. “E’ stata un’attivita’ articolata e complessa, iniziata nel febbraio del 2011” hz detto il dirigente del Commissariato di polizia, Raffaele De Marco. “I dipendenti dell’Asp indagati sono in tutto 10, tra cui tre medici – ha aggiunto – ed e’ incredibile vedere come si appropriavano della benzina dei mezzi dell’Asp o denunciavano la sostituzione di pezzi di ricambio, quando invece facevano montare sui mezzi dei pezzi usati”.
