Non è una novità che la burocrazia, sia particolarmente incisiva in Italia, rendendo pesante ogni processo amministrativo, rallentando la produttività.
COSENZA – Il responsabile della Protezione Civile della Calabria, non appena ha messo piede nell’ente, ha inteso creare un meccanismo di rotazione dei dirigenti all’interno del settore della Protezione Civile, e pare che anche il governatore Oliverio si stia ‘svegliando’ sotto questo aspetto, anche perchè i dirigenti che operano all’interno degli uffici della Regione, sono lì da decenni e sono loro a decidere le sorti di pratiche, atti e delibere e pertanto a velocizzarle e/o a rallentarle.
Ci ha colpito un post sul profilo Facebook di Carlo Tansi: “E anche oggi la burocrazia nella Regione Calabria la fa da padrone…. ringrazio vivamente quei dirigenti che da oltre un mese non sono stati capaci di apporre una firma su alcuni importanti documenti che rimangono pertanto bloccati sulle loro pesantissime scrivanie. E intanto per questo immobilismo molte cose non si possono realizzare. benvenuti nella giungla amministrativa della Regione Calabria …. PS. Magari si potrebbe pubblicare un sito dove chiunque può verificare in tempo reale lo stato di approvazione di tutti i documenti in transito sulle scrivanie dei dirigenti e dei funzionari della Regione Calabria. Per ogni documento dovrebbe essere indicato rigorosamente il dirigente o funzionario che segue la pratica e il tempo di stazionamento del documento sulla sua scrivania”.
Senza entrare nel merito della ‘pratica’ in se, il dottor Tansi è intervenuto sullo spinoso tema della burocrazia e del potere di ‘alcuni’ dirigenti regionali, ai microfoni di Rlb Radiaottiva
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Gratteri: “In Calabria dipendenti pubblici più pericolosi della ’ndrangheta”
Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, nei giorni scorsi aveva sottolineato come “i colletti bianchi siano diventati più pericolosi della ‘ndrangheta. Prima ancora della politica e della ’ndrangheta, il problema della Calabria sono i quadri della pubblica amministrazione“.
E il suo intervento è stato mirato alle poltrone degli uffici della Cittadella regionale dove “ci sono direttori generali – ha spiegato Nicola Gratteri – che da vent’anni sono nello stesso posto, e da incensurati gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso”. Un centro di potere cresciuto sulle spalle di «una politica debole che non ha la forza e la preparazione tecnico-giuridica per affrontare il problema della gestione dei quadri. Per amministrare la cosa pubblica basterebbe un po’ di buon senso – ha detto ancora Gratteri – ma la parte procedurale dei meccanismi di appalto è governata da un centro di potere che è lì da sempre. Anche per questo quando mi hanno proposto di candidarmi ho detto di no».
Oliverio: “Sottoscrivo convintamente la valutazione del procuratore Gratteri”.
La casta degli intoccabili relativa ai dirigenti regionali continua ad esistere e a stare seduta sulle varie poltrone, e soprattutto ad operare. E il governatore Oliverio però rassicura che metà dei dirigenti cambierà, anche se ciò ancora non è avvenuto. Il presidente della Regione intende fare una “rivoluzione della burocrazia“. Per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione “c’è un problema a livello nazionale – ha detto Oliverio, intervistato dalla DIRE-. La riforma Madia è stata importante ma, guarda caso, l’unico decreto che non è stato ancora approvato è quello relativo alla dirigenza” ha sottolineato Oliverio.
