VIBO VALENTIA – E’ finito con l’assoluzione ‘perchè il fatto non sussiste’ il procedimento a carico dell’ex sindaco di Sant’Onofrio, nel vibonese, Onofrio Maragò che due anni fa era stato rinviato a giudizio con l’accusa di rifiuto di atti d’ufficio. Per la Procura, tra il febbraio 2020 e gennaio 2021 (quando era sindaco) e durante la pandemia da Covid19, avrebbe favorito i contagi e la diffusione del virus nel comune alle porte di Vibo ignorando numerose comunicazioni dell’Asp di Vibo, ed evitando di disporre 232 ordinanze di quarantena.
E’ lo stesso sindaco a raccontarlo: “Tutto ha avuto inizio dal contenuto di due lettere anonime, il cui contenuto denigratorio è stato ritenuto meritevole di attenzione e di indagine. In più occasioni, quando mi è stata data la possibilità di farlo, ho cercato di chiarire la questione che mi veniva contestata, proponendo delle memorie con chiari ed oggettivi riferimenti normativi”. L’ipotesi accusatoria, sostenuta anche nel dibattimento processuale, è stata fondata sul fatto che alle “proposte” dell’Azienda sanitaria l’allora sindaco avesse volutamente rifiutato di emettere un provvedimento nella forma di “ordinanza sindacale” nei confronti dei cittadini segnalati.
“Ho atteso due anni con forti momenti di ansia e preoccupazione che hanno segnato la mia vita personale e professionale. Nel frattempo non sono stato confermato nella carica di Sindaco nel corso delle consultazioni dell’ottobre 2021. Ma il procedimento penale è andato avanti prima davanti al GUP e poi in Tribunale. Sono riconoscente a molti concittadini e amici che – prosegue Maragò – hanno sempre dimostrato la loro fiducia in me, e in modo particolare sono grato per il grande contributo professionale ed umano dimostrato dagli avvocati Domenico Arena e Maria Teresa Maragò, soprattutto a quest’ultima punto di riferimento costante della linea difensiva”.
A sentenza arrivata, Maragò conclude: “Mi rimane la delusione per l’ignavia dimostrata dall’ANCI della Calabria nella persona del suo presidente, il sindaco di Rende, a fronte di una richiesta formale di sostegno. Mi rimane, su tutto, il volto e le parole di quei tanti che mi sono stati vicino e che hanno continuato ad avere fiducia in me e nelle mie capacità. A loro va il mio sentito ringraziamento”.
