ACQUAFORMOSA (CS) – Dopo la partenza giovedì scorso andrà avanti fino a domenica 27 il Festival delle Migrazioni che, per l’edizione 2023, ha come tema “Esodo e approdo. Le comunità porto sicuro”. Per il secondo anno le comunità che accolgono sono quelle che compongono il cartellone dell’edizione ovvero: Acquaformosa, Bisignano, Cerzeto, Rota Greca, San Basile, San Benedetto Ullano, San Sosti e Vaccarizzo Albanese.
Il ricco programma del Festival delle migrazioni, presentato in conferenza stampa nella Sala degli stemmi della Provincia di Cosenza è partito giovedì con i Villazuk a Vaccarizzo Albanese e ieri a Bisignano con Badara Seck e Vuxhe Grash.
Questa sera sarà la vilta dei Kora beat a San Sosti mentre domani, il Banco del mutuo soccorso, sarà in concerto ad Acquaformosa. Il festival riprenderà poi giovedì 24 agosto a San Basile con Badara Seck e Vuxhe Grash; venerdì 25 si va a Rota Greca con i Basta odio; sabato 26 sarà la volta di San Benedetto Ullano con Peppe Voltarelli e gran finale, domenica 27, a Cerzeto con i 99 Posse. Tutti i concerti si terranno alla fine delle giornate di dibattito e inizieranno alle ore 22.
“È stato un anno difficile per quanto riguarda la Calabria – ha sottolineato il presidente della associazione Don Vincenzo Matrangolo Giovanni Manoccio – per la tragedia che si è consumata a Cutro. Questa tragedia ci ha fatto riflettere molto sull’opportunità di chiedere giustizia e verità su quei fatti perché abbiamo ritenuto subito che ci fosse qualcosa che non fosse andata nel verso giusto. Noi riteniamo si sia consumato il reato di mancanza di soccorso. Proprio pochi giorni fa sono venute a galla le prime verità dove pare che, già molte ore prima, la nave fosse stata intercettata da alcuni elicotteri”.
“Abbiamo pensato questo festival – conclude Manoccio – partendo da un assunto, l’esodo. Il perché si parte. Ne discuteremo all’interno del festival nei nostri convegni e nei nostri seminari. I nostri operatori, negli ultimi anni, stanno riscontrando quanto le persone che arrivano da noi siano devastate fisicamente e psicologicamente. Nel festival vorremmo fare contro informazione partendo dalle nostre esperienze”.
“Questo è un festival diverso, è un festival di pensiero, di contenuti – dice il sindaco di Cerzeto, Giuseppe Rizzo – Tutti quelli che partecipano al festival sono giovani, giovani che hanno la capacità di organizzarlo. Vorrei sottolineare come la maggior parte dei Comuni che partecipano al festival siano arbereshe perché l’accoglienza è nel nostro dna. Il prossimo anno magari potremmo chiudere il festival nella bellissima piazza XV Marzo qui a Cosenza. Altro tema del festival è l’approdo e l’approdo va saputo gestire con cultura e passione, senza pregiudizi e noi siamo il giusto approdo”.
“Il festival delle migrazioni non è solo un festival – conclude il project manager di Officine delle idee Antonio Blandi – è un anche laboratorio di idee, è il momento in cui una delle più importanti esperienze internazionali di accoglienza si rappresenta, si confronta e guarda al presente e al futuro. Il futuro che appartiene a tutti, non solo ai giovani. A furia di parlare di futuro ci dimentichiamo il presente, le cose da fare ora per rendere migliore il mondo”.
