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Aggressione a militanti della Lega: 7 indagati, perquisizioni anche in Calabria

gazebo lega massa carrara

CARRARA – La questura di Massa Carrara la cui Digos ha svolto le indagini, coordinate dalla procura di Massa ha eseguito perquisizioni e misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I fatti risalgono al 10 settembre del 2022 a Marina di Carrara (Massa Carrara) durante l’allestimento della Lega, di un gazebo per la propaganda elettorale.

L’aggressione avvenne di sera: “In una escalation di violenza – scrive la questura – un corteo improvvisato di circa 50 anarchici provenienti prevalentemente da altre province, sfilava tra le vie principali del centro di Marina di Carrara, da cui si sono sganciati alcuni manifestanti per percuotere e minacciare gli esponenti della Lega, mentre altri sottraevano il banchetto del partito e materiale di propaganda politica, portandoli via come trofei”. Per l’aggressione 7 anarchici sono stati indagati e sono scattate perquisizioni nelle città di Lecce, Perugia e Crotone.

Sempre secondo quanto spiegato dalla questura di Massa Carrara, “l’attività investigativa, corroborata anche dalle immagini dell’impianto di videosorveglianza, ha permesso di risalire e individuare le specifiche responsabilità individuali sfociate nella contestazione del reato di rapina e di altri reati minoritari, in capo a ciascun soggetto che si è reso a vario titolo responsabile dell’aggressione patita dai militanti della Lega. L’attività di perquisizione ha consentito di rinvenire il corpo del reato e gli indumenti indossati dagli anarchici al momento dell’aggressione”.

“Si è trattato, evidentemente, di un episodio di rilevante gravità“, spiega sempre la questura, evidenziando come l’attività di indagine della Digos che ha fatto seguito all’aggressione, messa a segno da “alcuni esponenti di un corteo estemporaneo di libertari anarchici” che “utilizzando violenza e minaccia, sottraevano il banchetto del partito della Lega ove era esposto materiale di propaganda elettorale”, ha portato a raccogliere “plurimi, concordanti ed oggettivi elementi di prova, idonei a delineare un quadro indiziario di rilevante gravità nei confronti delle persone indagate, elementi utili che il gip ha ritenuto tali da giustificare le misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla pg cui i poliziotti hanno dato esecuzione”.

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