CATANZARO – “I profondi cambiamenti sociali intervenuti negli ultimi anni hanno influenzato l’organizzazione familiare e l’aumento dell’aspettativa di vita, generando una crescente richiesta di nuovi servizi. La sfida principale, specialmente per le prestazioni rivolte a persone e famiglie vulnerabili e a rischio di esclusione sociale, è garantire un accesso adeguato”. E’ quanto ha sostenuto l’assessore regionale alla Politiche sociali, Emma Staine, intervenendo, nel corso del Festival delle Regioni di Torino, alla tavola rotonda per l’assistenza alle persone (sanità e welfare), coordinata dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, con la partecipazione del sottosegretario di Stato alla salute, Marcello Gemmato. “Tuttavia, l’accessibilità – ha aggiunto Staine, secondo quanto riferisce un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta regionale – è solo una parte di un quadro più ampio creato per sostenere le persone nella fruizione dei propri diritti e nell’utilizzo dei servizi disponibili.
Un sistema di assistenza per coloro che non sono autosufficienti, e di promozione dell’assistenza familiare, deve integrare aspetti socio-sanitari e garantire continuità assistenziale. Questo esige di rivedere i paradigmi più consolidati e perorare il rafforzamento di elementi come l’integrazione sociale e sanitaria, la multidisciplinarietà, la formazione e la prevenzione; tutti aspetti presi in considerazione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che offre un’opportunità unica per avviare questo cambiamento”. “L’integrazione delle competenze e degli interventi nel campo sanitario e sociale – ha sottolineato l’assessore Staine – non è più una semplice opzione auspicabile, ma una necessità essenziale per garantire interventi di alta qualità. Uno tra i momenti critici nella continuità dell’assistenza è la fase di pianificazione, dal momento della programmazione della dimissione ai servizi da attivare in uscita dall’ospedale.
La risposta alle esigenze, che vanno oltre quelle puramente sanitarie, comprende aspetti socio-sanitari e assistenziali che richiedono servizi dedicati e condivisi tra le varie unità operative. Questi non possono più essere gestiti con soluzioni eterogenee interne a ciascuna di esse. Diventa infatti centrale il tema dell’integrazione trasversale dei servizi ospedalieri, socio-sanitari e sociali”. “In conclusione c’è un unico modo, a mio giudizio – ha evidenziato Staine – di procedere: stabilire obiettivi chiari e lavorare diligentemente per raggiungerli nel breve termine, fornendo ai cittadini servizi di valore. L’attuazione di politiche di cooperazione gioca un ruolo fondamentale nella crescita e lo sviluppo sostenibile di una comunità o di una regione. È quindi imperativo che tutti contribuiscano alla sfida, superando inefficienze e creando un nuovo modello di solidarietà”.
