TREBISACCE (CS) – “Non l’hanno letto. L’autonomia è una garanzia per i diritti essenziali al Sud che il Sud non ha mai avuto. Magari c’è qualche vescovo che, viste le polemiche delle ultime ore che arrivano dal Vaticano, si è distratto, si occupa di altro. Quindi manderò a chiunque voglia approfondire, il testo dell’autonomia che è una grande occasione di rinascita, di rilancio, di giustizia sociale soprattutto per le regioni che oggi hanno servizi inferiori rispetto ad altre”. Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, sull’autonomia differenziata sulla quale anche i vescovi calabresi si sono con si sono detti contrari. “Se oggi la sanità in alcune regioni del Sud, la scuola, le infrastrutture non sono a livello di altre regioni del Nord Italia – ha aggiunto – è per colpa di una gestione statalista e centralista che non garantisce i diritti essenziali al Sud. Quini manderò anche a uomini di chiesa il testo con la speranza di una loro lettura e benedizione”.
Autonomia, Vicepresidente Cei: ‘da Salvini offesa gratuita’
“Dire che i vescovi calabresi non hanno letto la legge sulla l’autonomia differenziata mi sembra un’offesa gratuita perché non soltanto l’abbiamo letta, ma l’abbiamo anche studiata. E lo abbiamo fatto anche con costituzionalisti e professori universitari. Penso che in un regime democratico abbiamo tutti la libertà di esprimerci. Il ministro Salvini deve farsene una ragione se, su questa materia, la pensiamo diversamente da lui”. Lo dice all’ANSA il vicepresidente per l’area Sud della Conferenza episcopale italiana, monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio, replicando alle affermazioni fatte dal vicepremier e leader della Lega a Trebisacce.
“Vorrei chiedere al ministro Salvini – aggiunge monsignor Savino – di spiegarmi la determinazione dei livelli essenziali di prestazione, il rapporto fra i livelli essenziali di prestazione rispetto ai livelli essenziali di gestione. Mi deve fare capire qual è il fondo di perequazione in questa legge. E mi deve fare anche capire, evidentemente, se viene garantita la giustizia sostanziale e non quella formale. Io ritengo che con questa legge aumenteranno le disuguaglianze, e l’impoverimento. Tra l’altro, voglio anche dire al ministro Salvini che noi abbiamo fatto uno studio sulla riforma del titolo quinto della Costituzione da cui poi proviene l articolo 166. Per cui mi permetto di dire al ministro Salvini che finchè ci sarà libertà di espressione possiamo senz’altro anche noi, come vescovi, esprimere e dire quello che pensiamo sull’autonomia differenziata. E poi noi non siamo assolutamente distratti da altro. Anzi, siamo molto concentrati. Ci sta a cuore, soprattutto, la condizione di vita ed i diritti fondamentali del nostro popolo”.
“Il profeta Isaia – afferma ancora il vicepresidente della Cei – dice ‘per amore del mio popolo non tacerò’. E allora, per cortesia, si porti rispetto perché il cuore della democrazia è esprimersi ed avere la libertà di dire ciò che noi pensiamo”. “Voglio anche aggiungere al ministro Salvini – conclude monsignor Savino – che non può assolutamente avere un rapporto funzionale o strumentale, secondo un’etica della convenienza e dell’utilitarismo, con la religione”.
