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Bambini su Instagram, le associazioni portano Meta in tribunale: la stretta potrebbe cambiare tutto

Teenager

ROMA – Il Tribunale civile di Roma (sezione Imprese) si pronuncerà oggi sull’azione inibitoria avviata dalle associazioni Codacons, Adusbef (e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi (Assourt) contro Meta, con l’obiettivo di rafforzare la tutela dei minori che utilizzano Instagram. Le tre associazioni hanno presentato nei mesi scorsi un ricorso contestando alla società la mancanza di sistemi efficaci per verificare l’età degli utenti in fase di iscrizione, una lacuna che – sostengono – consente anche ai giovanissimi sotto i 13 anni di accedere liberamente alla piattaforma.

L’autodichiarazione dell’età aggirabile

Come ha spiegato al nostro giornale l’avvocato Fernando Scarpelli, delegato per la Calabria dell’ADUSBEF, al centro della contestazione c’è l’attuale meccanismo basato sull’autodichiarazione dell’età, ritenuto dalle associazioni facilmente aggirabile e dunque inidoneo a impedire l’accesso ai preadolescenti.

«Instagram oggi verifica l’età soprattutto attraverso procedure che possono essere eluse con facilità», denuncia invece il Codacons, spiegando che la richiesta al Tribunale è quella di imporre a Meta l’adozione di un sistema di age verification “effettivo e non eludibile” già in fase di registrazione. Le associazioni chiedono inoltre la rimozione o sospensione degli account riconducibili a minori di 13 anni privi di una verifica adeguata.

Proteggere i più giovani e assicurare il rispetto delle normative

Secondo gli enti promotori dell’azione, si tratta di una misura indispensabile per proteggere i più giovani e assicurare il rispetto delle normative da parte dei giganti del web. Un’esigenza resa ancora più urgente dai dati diffusi da Save the Children: in Italia il 62,3% degli 11-13enni possiede almeno un profilo social, e oltre un terzo è iscritto a più piattaforme. Se il ricorso dovesse essere accolto, Meta sarebbe costretta ad attuare contromisure immediate, con il rischio concreto di dover bloccare centinaia di migliaia di account in Italia.

Nel frattempo, la società ha iniziato a introdurre alcune novità per la protezione degli adolescenti. Gli account destinati ai teenager – che finora non hanno avuto il successo sperato – avranno accesso soltanto a contenuti classificati come adatti alla loro età. L’impostazione, che ricalca la logica della classificazione cinematografica Pg-13, potrà essere modificata solo con l’autorizzazione dei genitori. Tutti gli under 18 verranno automaticamente inseriti nella modalità “13+”, che non potrà essere disattivata senza un consenso adulto.

Queste misure sono in fase di implementazione negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Australia e in Canada dallo scorso 14 ottobre e, secondo Meta, saranno pienamente operative entro la fine del 2025. «Stiamo introducendo anche una nuova impostazione più restrittiva per le famiglie che desiderano un controllo maggiore», ha spiegato Meta Italia, sottolineando come la piattaforma stia continuando a sviluppare tecnologie di previsione dell’età per contrastare eventuali tentativi di elusione da parte degli adolescenti.

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