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Centinaia di tirocinanti in assemblea: settimana decisiva, la mobilitazione continua

USB Regione Calabria

LAMEZIA TERME – «Stamattina a Lamezia Terme si è tenuta una partecipatissima assemblea regionale di tutti i tirocinanti calabresi promossa dalla USB.
Oggetto del confronto sono state le importanti evoluzioni registrate a seguito della manifestazione che abbiamo tenuto – si legge in una nota del sindacato –  a Roma lo scorso 5 luglio. Recependo le nostre precise istanze, i deputati hanno definito la presentazione di tre differenti emendamenti, aventi per oggetto l’assegnazione delle risorse economiche necessarie alla contrattualizzazione dei TIS, l’inclusione nella platea dei tirocinanti in servizio presso gli enti assimilati (ASP, Regione, province,  istituti scolastici, ATM e aziende private) e la riapertura del bando di concorso per i tirocinanti ministeriali non idonei.

A questo proposito la prossima settimana si annuncia decisiva. Gli emendamenti saranno discussi in commissione alla Camera dei Deputati prima di approdare in aula come tutti ci auguriamo. Oggi in centinaia abbiamo concordato sulla necessità di proseguire senza sosta la nostra lotta per la definitiva contrattualizzazione dei TIS e l’inclusione dei tirocinanti degli enti assimilati e l’apertura del bando di concorso per i ministeriali.

Inoltre – continua – si è deciso di rifiutare qualsiasi tipo di proroga temporanea dei tirocini, in scadenza a novembre, se non esclusivamente per la durata dei passaggi burocratici utili a tradurre in pratica l’oggetto degli emendamenti. Su questo punto non siamo disposti a transigere, il tempo dei ricatti è terminato. Dall’assemblea odierna inoltre è emersa la volontà e la determinazione di mettere in campo sin dai prossimi giorni nuove mobilitazioni sul territorio regionale. Non possiamo più accettare tentennamenti o nuove sgradite sorprese da parte delle istituzioni regionali e nazionali.

Verificheremo la validità degli impegni assunti a Roma pronti ad agire immediatamente, dopo anni di sfruttamento è il momento di andare fino in fondo. Le richieste avanzate sono chiare, migliaia di famiglie calabresi attendono di poter vivere finalmente una vita dignitosa fuori dalla precarietà».

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