CETRARO (CS) – La Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Vincenzo Adamo, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Paola nei confronti dell’ex consigliere regionale Giuseppe Aieta, accusato di corruzione elettorale e falso, nessun divieto di dimora.
I giudici del Riesame di Catanzaro, a gennaio, avevano già annullato l’ordinanza del gip del Tribunale di Paola. Lo stesso Aieta ha espresso gioia, ma anche profonda amarezza “per quel che ho vissuto, Vi comunico che la Suprema Corte di Cassazione – dopo il Tribunale del Riesame di Catanzaro, che aveva annullato tutti i capi di imputazione – ha definitivamente decretato che non avrei dovuto subire l’obbligo di dimora fuori dalla mia terra, lontano dalla mia famiglia, a cominciare dai miei genitori ultra ottantenni, lontano dalla mia città che ho servito con disciplina e onore per 10 lunghi anni”.
Scrive così in un post su Facebook l’ex consigliere regionale “La giustizia è come il vento, non si ferma con le mani”. Aieta ha ringraziato chi gli è stato vicino: “l’oceanica vicinanza avvertita in quei terribili giorni mi è stata di grande aiuto. Ringrazio tutti voi ma, mi consentirete, ringrazio il mio Avvocato, Vincenzo Adamo, che in questi lunghi anni (4 anni!) ha svolto il compito più difficile che è stato quello di alimentare in me fiducia nella Giustizia. Non solo! La sua grande capacità umana è stata quella di allontanare da me “l’inferno della mente che esiste veramente” con argomenti maneggiati con cura e sempre appropriati, mai ostici, come solo un conoscitore raffinato del diritto sa fare”.
