COSENZA – L’area urbana di Cosenza è senz’acqua da diverse settimane. In alcune case arriva solo 2 ore al giorno. Come noto, a gestire il servizio idrico (e a incassare i pagamenti delle bollette) è SORICAL: dal prelievo alla fonte, fino alla depurazione. L’ARRICAL (Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria a cui partecipano tutti i Comuni calabresi) le ha affidato fino al 2052 l’intero ciclo, dalle sorgenti in montagna agli scarichi in mare. Una scelta che pesa sui rubinetti quotidianamente a secco dei cosentini che hanno manifestato il proprio disagio, in più occasioni: segnalando disservizi, scendendo in piazza e avviando battaglie legali. Oggi pomeriggio, il Consiglio comunale di Cosenza si è riunito in seduta aperta per discutere della crisi in corso che è ormai l’incubo di cittadini e imprese.
L’emergenza idrica in Consiglio comunale a Cosenza
All’ordine del giorno della riunione convocata dal presidente del Consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, la gestione del servizio idrico. Ad aprire la discussione indetta d’urgenza per «discutere e deliberare sull’argomento ai fini della tutela del diritto dei cittadini all’acqua come bene pubblico essenziale» è stato il consigliere Francesco Alimena. «Viviamo il paradosso di essere senz’acqua – ha sottolineato – in un territorio ricco d’acqua», per poi ricordare il mancato completamento della Diga sull’Esaro. Un’opera incompiuta che si stima abbia finora drenato ben 500 milioni di euro.
«Le cause della carenza idrica sono molteplici – ha spiegato Alimena presentando al Consiglio una mozione – interventi non portati a termini, investimenti non fatti, allacci abusivi e tanti altri intrecci e nodi che vanno sciolti. Siamo ben 24 Comuni che stiamo soffrendo perché non abbiamo acqua nei rubinetti – sostiene sindaco Franz Caruso – non diamo la colpa alle amministrazioni passate, però dobbiamo agire. Questo è problema che la città di Cosenza ha dagli anni Ottanta e va affrontato insieme. I debiti che avevamo con Sorical come Comune sono stati definiti con un piano di rientro e stiamo pagando».
Caruso “Disservizi nelle forniture non sono nostra responsabilità”
«Ora dobbiamo collaborare – ha spiegato ancora il sindaco – per ottenere gli investimenti e realizzare le opere utili a garantire il servizio alla cittadinanza. Siamo esasperati, i disservizi nelle forniture va chiarito che non è una nostra responsabilità. Anzi ci siamo adoperati con i nostri tecnici per distribuire l’acqua in maniera uniforme. Entro 12 ore ripariamo le perdite sui serbatoi e sulle condotte che ci competono, non dipendono da noi i gravi disservizi che stanno subendo i cosentini. La malagestione della cosa pubblica ha provocato il blocco dei lavori della Diga dell’Esaro che sarebbe stata essenziale per scongiurare criticità. Guardiamo la realtà, i numeri e attiviamoci (insieme) per ripristinare il servizio idrico».
Cosenza resterà senz’acqua?
Dai microfoni dei banchi della minoranza il consigliere Giuseppe D’Ippolito ha ricordato di aver richiesto dati e documenti su quanta acqua Sorical fornisce al Comune e di aver preparato una serie di mozioni da proporre alla maggioranza nell’interesse dei cittadini. «Ho ricostruito il contenzioso giudiziario tra Sorical e il Comune di Cosenza sui contatori – ha affermato D’Ippolito – e c’è molta confusione sui numeri. L’attività di sorveglianza dei serbatoi non è più eseguita e magari è il caso che il Comune ripristini il monitoraggio. C’è molto da fare, dobbiamo capire lo stato delle condotte per ridurre le perdite. Se l’acqua arriva in città, ma non nei rubinetti dei cittadini da qualche parte deve pur finire. Facciamo chiarezza».
Anche la consigliera di maggioranza Alessandra Bresciani ha chiesto trasparenza nella gestione del servizio idrico calabrese da parte della Regione Calabria, di Sorical e Arrical facendo l’elenco puntuale dei loro compiti e affermando che «l’acqua è un servizio universale, non può essere considerata un lusso stagionale». La consigliera Bianca Rende ha puntualizzato sulle risorse destinate al servizio idrico partendo con il denunciare interventi mai realizzati o parzialmente eseguiti che sono costati milioni di euro ai cittadini. Tra questi ha citato i fondi affidati a Sorical per potenziare le condotte dei Comuni serviti dall’Abatemarco (64 milioni di euro), i finanziamenti per l’ingegnerizzazione delle reti idrauliche (5 milioni di euro).
Bianca Rende ha quindi bacchettato Regione e Arrical che sbandierano gli investimenti sul territorio ricordando che Cosenza non ne ha beneficiato nella misura in cui, nella maggior parte dei casi, non sono stati completati.
Cosenza senz’acqua, la parola agli esperti
Alla seduta di Consiglio sono stati invitati a partecipare anche Sorical, Arrical e Regione Calabria. A prendere parola è stato il direttore generale di Sorical Giovanni Paolo Marati che ha ammesso come i calabresi non abbiano un servizio idrico adeguato. Marati si è però trincerato dietro il classico «non abbiamo la bacchetta magica», dimenticando che Sorical gestisce dal 2004 la maggior parte degli acquedotti calabresi. «Il problema di questi mesi, – secondo Marati – riguarda diversi fattori che non riguardano la quantità di acqua che Sorical fornisce a Cosenza. Da settembre abbiamo approvvigionato la città in maniera continuativa».
Emergenza idrica: riduzioni nelle sorgenti per la siccità
«Se i rubinetti sono a secco – ha proseguito Marati – è a causa della sorgenti che per la siccità hanno subito riduzioni degli afflussi del 35%, ma adesso lentamente si stanno riprendendo. Ogni cosentino riceve 580 litri di acqua al giorno, sicuramente le criticità sono nella distribuzione. La Regione Calabria nella città di Cosenza ha investito parecchio sulla modellazione idraulica, ha sostituito tubazioni, introdotto nuove valvole. Con la dotazione finanziaria in campo potremmo dare risposte a breve termine affinché l’acqua sia distribuita in quantità simili tra i serbatoi dei vari quartieri della città. Regione Calabria e Comune di Cosenza sanno dove sono e in quali condizioni sono le proprie infrastrutture, dobbiamo pianificare insieme il futuro per migliorare il servizio. Abbiamo chiesto di finanziare un intervento su una tra le condotte principali dell’Abatemarco ripristinando il sistema di ramificazioni della rete di condotte e garantendone un efficace funzionamento.
La copertura economica
Il direttore generale di Sorical ha poi evidenziato che «la copertura economica c’è. In più a gennaio presenteremo lo schema di riqualificazione dell’acquedotto, mentre dobbiamo capire come agire nei confronti di quelle utenze che hanno cisterne troppo grandi da creare squilibrio nelle forniture. Stiamo lavorando per distribuire l’acqua in modo equo tra tutti i residenti della città di Cosenza. Quello che non abbiamo fatto è perché non avevamo abbastanza incassi, siamo in liquidazione. Questo è successo perché i Comuni non pagavano e quindi Sorical non è riuscita a garantire l’efficienza delle reti idriche. E comunque su Cosenza non abbiamo nessuna responsabilità».
Acqua, milioni di euro investiti sulle condotte
Cosenza è servita dall’acquedotto Abatemarco che è un colabrado lungo 80 chilometri, ma il Consiglio comunale non è per ora riuscito a far luce sui fondi disponibili per un restyling dell’infrastruttura: risorse piano di investimenti predisposto dal Ministero, progetto Cantiere Abatemarco, 104 milioni di euro di fondi comunitari bando React Eu, 10 milioni di euro stanziati dalla Regione Calabria.
L’architetto Fabio Foti dirigente del servizio idrico dell’Arrical chiamato a fornire il proprio contributo, ha parlato di responsabilità dei disservizi, senza ben chiarire a chi debbano essere attribuite. «Per risolvere le criticità di approvvigionamento idrico di Cosenza – ha detto Foti – stiamo lavorando con dei programmi dedicati. Le risorse per l’ingegnerizzazione delle reti delle condotte li abbiamo già investiti per diverse aree della provincia cosentina. Ragioniamo e studiamo le soluzioni migliori per non sprecare l’acqua e attivare una linea rivolta alla sostenibilità. Per Cosenza abbiamo 10 milioni di euro per l’ammodernamento della rete, non ci siamo dimenticati di questo territorio. Anzi. Sono diversi gli interventi calendarizzati sull’area urbana. E contiamo di vincolare altre risorse finanziarie sulla città di Cosenza e recuperare il divario infrastrutturale con il resto d’Italia. Siamo tecnici a vostra completa disposizione».
L’ingegnere Giuseppe Iuele della Regione Calabria che si occupa di servizio idrico ricorda l’intervento da 8 milioni di euro eseguito a Cosenza tra il 2017 e il 2023. «I 250 chilometri di rete idrica a Cosenza – ha detto l’ingegnere Iuele – sono stati tutti mappati. Con la riparazione delle tubazioni, per evitare dispersioni d’acqua, siamo partiti da via Popilia, Torre Alta, per poi arrivare al centro città.
«L’assenza di risorse economiche non ci ha consentito di intervenire su Viale Parco o su Viale della Repubblica, dove volevamo potenziare l’approvvigionamento lavorando sulla pressione nelle condotte. I lavori più importanti riguardano la sostituzione in totale di 15 chilometri di condotte; i serbatoi Mussano, Merone e via De Rada; il censimento dei maggiori condomini che da soli contano circa 10mila abitanti e hanno cisterne enormi che sfavoriscono il resto della città. Crediamo vi sia una cattiva gestione dell’acqua nei condomini perché non c’è un sistema di blocco che calibra le emissioni».
«Sull’Abatemarco abbiamo contrattualizzato lavori per 12 milioni di euro del quale beneficeranno diversi Comuni e a cascata anche Cosenza, partiranno a metà gennaio». A testimoniare la vivacità della Regione Calabria sul fronte idrico vi è la nomina del 26 novembre 2025 del Responsabile Unico del Procedimento di “ingegnerizzazione reti idriche dei Comuni di Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro”. Un piccolo passo che non riuscirà, per ora, la sete dei cosentini costretti a pagare bollette salate per rubinetti senz’acqua.
Gara di scaricabarile, sportello per i diritti dei cittadini
Il Consiglio comunale si è concretizzato in una gara di scaricabarile tra Comune, Arrical, Regione Calabria e Sorical. Quest’ultima dice di non avere soldi perché i Comuni non pagano, Arrical afferma che i Comuni devono fare manovre idrauliche perché gli interventi sulla rete hanno funzionato, la Regione Calabria punta il dito contro Sorical e piange miseria dicendo che le riparazioni non sono state eseguite per carenza di fondi. A vincere è stata la diplomazia e la volontà di collaborare.
L’assessore Francesco De Cicco ne ha sintetizzato i contenuti con un’affermazione lapidaria. «La colpa non è dei cittadini o dei condomini con le autoclavi, ma delle scelte politiche che risalgono ad almeno 30 anni fa». De Cicco ha poi difeso gli operai che fanno le manovre idrauliche per conto del Comune: «sanno quello che fanno lavorano in questo settore da una vita».
Disporre di acqua corrente però è un diritto essenziale rivendicato dagli attivisti de La Base che si dicono stanchi di assistere al rimpallo di responsabilità tra Comune di Cosenza, Regione Calabria e Sorical. Per agire hanno indetto un incontro per domani, giovedì 4 dicembre 2025 alle 17:30 nel polo scolastico di piazza Cappello. «Nel corso dell’iniziativa – comunica La Base – sarà annunciata l’attivazione di un nuovo Sportello Legale dedicato alla tutela dei cittadini e delle cittadine. Lo Sportello offrirà informazioni qualificate, supporto legale personalizzato e orientamento su tutte le problematiche legate al servizio idrico, così da permettere agli utenti di far valere i propri diritti e rafforzare gli strumenti di tutela collettiva».
