COSENZA – “Stavo andando a lavoro, in pieno giorno, su via Montesanto, quando un topo enorme mi è passato davanti”. E’ solo una delle tante segnalazioni arrivate alla nostra redazione riguardo alla presenza per le strade della città, tra i rifiuti e non solo, di topi e ratti. Sono diventati ormai da diverso tempo una presenza ingombrante e rappresentano una minaccia per la salute. Oltre ad essere vettori di malattie infettive, attraverso le deiezioni contaminano e deturpano prodotti e ambienti, e possono provocare danni strutturali e ad impianti elettrici, in quanto roditori. Nonostante le dimensioni, sono animali molto agili e la loro struttura ossea, composta essenzialmente da cartilagine, consente di attraversare anche fessure molto strette. Sono particolarmente attivi durante la notte ma ormai a Cosenza è quasi consuetudine imbattersi nei topi anche di giorno, e per le strade del centro. Se la loro presenza si manifesta anche di giorno però, significa che è in corso una forte infestazione.
Oltre a normali cittadini, le segnalazioni sono arrivate anche da rappresentanti delle istituzioni come Bianca Rende, che di recente ha pubblicato sui social un video circa la presenza di un branco di topi a due passi dalla casa comunale. “Spendendo regolarmente circa 11 milioni all’anno per il servizio, non è un problema di soldi, nè di dissesto – ha sottolineato Bianca Rende. – Inoltre, non è nemmeno chiaro quale Assessore abbia la delega dal momento che quando le cose vanno bene (di rado) in tanti corrono ad accaparrarsi i meriti. Nel caso contrario, ognuno asserisce di non essersene occupato”.
Due giorni fa anche Stefano Catanzariti, del Comitato Piazza Piccola, ha pubblicato un video su Facebook, nel quale viene filmata la presenza di topi su corso Mazzini, vicino ad un cumulo di rifiuti. “Una città allo sbando” scrive Catanzariti riassumendo il degrado che regna da mesi in una città invasa dai ratti. Le poche ‘trappole’ collocate in alcuni punti della città non sembrano funzionare e se non si interviene al più presto con un’attività di derattizzazione la situazione potrà solo peggiorare.
