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Cosenza, esplode la protesta dei migranti: “Situazione critica all’Ufficio Immigrazione”

protesta migranti

COSENZA – Una manifestazione partecipata e determinata si è svolta questa mattina davanti alla Prefettura di Cosenza, dove decine di migranti ospiti dei centri di accoglienza del territorio, insieme al sindacato USB Migranti, hanno denunciato una situazione ormai insostenibile fatta di attese infinite, blocchi burocratici e condizioni di vita spesso inadeguate. Al centro della protesta, la paralisi della Commissione Territoriale di Crotone, ferma da oltre due anni e mezzo. Migliaia di richiedenti asilo non hanno ancora sostenuto il primo colloquio, e molti di loro vivono nei centri da più di tre anni senza che nessuno abbia ascoltato la loro storia o valutato le ragioni della loro fuga da Paesi segnati da guerre, terrorismo e instabilità.

La Commissione, che dovrebbe disporre di 18 unità, ne conta oggi appena 7, un organico del tutto insufficiente a smaltire le domande provenienti non solo dalla Calabria ma anche dalla Basilicata. Il risultato è un limbo che compromette la salute mentale delle persone, costrette a vivere per anni senza documenti, senza certezze e senza la possibilità di costruire un futuro.

Situazione critica all’Ufficio immigrazione di Cosenza

Altrettanto critica è la situazione dell’Ufficio Immigrazione di Cosenza, che rilascia il modello C3, necessario per il rinnovo del permesso di soggiorno, a soli due mesi dalla scadenza. Una tempistica assurda, che intrappola i migranti in una spirale burocratica che li costringe, di fatto, a ricominciare tutto ogni volta da capo. USB chiede da tempo l’apertura di un ufficio distaccato dedicato esclusivamente alle pratiche relative all’immigrazione, per evitare file interminabili, attese inconcludenti e un continuo accumulo di ritardi.

Migranti “prigionieri” dei centri di accoglienza

Durante la manifestazione sono emerse anche testimonianze sulle condizioni interne ai centri di accoglienza: acqua fredda, cibo di scarsa qualità, orari rigidi di ingresso e uscita, impossibilità di assentarsi per più di due giorni senza perdere il posto letto. Un sistema che rende gli ospiti praticamente prigionieri, impedendo loro di accettare lavori stagionali o di intraprendere percorsi di autonomia. “Non vogliamo più ingrassare le tasche di chi fa accoglienza per profitto” hanno dichiarato i ragazzi. “Vogliamo lavorare, pagare le tasse, affittare una casa, aiutare le nostre famiglie. Vogliamo solo vivere una vita normale.”

USB: “Migliaia le richieste, impossibile smaltirle: serve organico”

Il sindacalista Stefano Catanzariti ha ricordato come la mobilitazione sia nata più di un mese fa, quando numerosi migranti si sono rivolti all’USB disperati dopo anni di attesa: “Si sentono merce nei centri di accoglienza. Finché la Commissione non li ascolta, nessuno può decidere se hanno diritto allo status di rifugiato. Chiedono soltanto di poter contribuire all’economia del Paese, di diventare cittadini liberi, non numeri sospesi tra una scadenza e l’altra.”

Come denuncia l’USB nazionale Migranti, in piazza stamattina: “Sono ragazzi del Burkina Faso, del Mali, del Niger, del Camerun, provenienti da Paesi segnati da guerre, terrorismo e instabilità. Vivono nei centri da anni, senza documenti, senza esiti, senza futuro. È una violenza burocratica che distrugge psicologicamente le persone.” La pianta organica della Commissione, che dovrebbe contare 18 lavoratori, ne conta oggi appena 7: impossibile smaltire le migliaia di richieste provenienti non solo dalla Calabria ma anche dalla Basilicata.

USB ha avanzato richieste precise: ripristinare immediatamente l’organico completo della Commissione di Crotone, avviare i primi accessi per tutti i richiedenti, snellire le procedure burocratiche, migliorare le condizioni di vita nei centri e garantire maggiore libertà di movimento, oltre alla creazione di un ufficio immigrazione dedicato alle pratiche migratorie. Grazie alla forte mobilitazione di oggi, un primo risultato è stato ottenuto: la Prefettura ha convocato un tavolo istituzionale per il 2 dicembre, al quale USB ha chiesto la partecipazione dei rappresentanti dei migranti, dell’Ufficio Immigrazione, della Commissione Territoriale di Crotone, delle associazioni del territorio e dei giuristi che da tempo seguono e denunciano le criticità del sistema.

Lo scopo è affrontare e risolvere una situazione che tiene migliaia di persone sospese da anni, generando sofferenza, precarietà e ulteriore sovraccarico anche per gli uffici stessi, ormai al limite delle proprie capacità. La mobilitazione continuerà: per chi oggi vive nell’attesa e nella precarietà, il messaggio è chiaro e unanime. Ora basta attese.

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