COSENZA – Qualche giorno fa il primo caso che riguarda Francesco. E’ lui stesso a raccontarci di aver prenotato una visita, in una nota clinica privata convenzionata di Cosenza, per giorno 2 marzo alle 16.45. Arrivato puntuale all’appuntamento, preso mesi addietro (a fine ottobre), si sente rispondere “che il medico non c’è”, e che “sembrava strano che avessero deciso quell’orario”. Giustamente indignato chiede all’addetto allo sportello com’è possibile visto che era stato fissato tempo prima? E poi perchè nessuno lo ha avvisato dell’assenza del dottore?
“Mi hanno dato un numero da chiamare l’indomani mattina e di chiedere di parlare con una dottoressa. Così ho fatto il giorno dopo. L’operatrice del centralino però, cerca di mettersi in contatto con il medico, ma non la trova. Mi chiede di lasciare il numero perchè mi avrebbe richiamato appena avesse saputo qualcosa. Trascorsa la mattinata, nulla. Arrivato a metà del pomeriggio senza essere stato contattato – spiega Francesco – decido di chiamare. L’operatrice del centralino mi dice che nessuno sapeva nulla di questa visita. Da allora tutto tace e io non ho potuto ancora sottopormi a quella visita, che avevo prenotato il 26 ottobre”.
La segnalazione di Stefania
Altra segnalazione arriva da Stefania, mamma di Melissa, una bimba di 5 anni con disabilità. Martedì 28 febbraio si reca per una visita alla figlia al poliambulatorio di via Popilia, e qui le dicono che sarebbe opportuno fare con urgenza un ecodoppler alla gamba. La dottoressa indica l’urgenza nella richiesta e così Stefania, scendo e prenota. La data fissata è per giovedì 2 marzo. Fin qui tutto normale.
Giovedì mattina alle 6.30, dopo aver svegliato e preparato la bambina, colazione e medicine, dalla Sila arriva a Cosenza, nello stesso ambulatorio. Una volta dentro però, le viene riferito che “il dottore non c’è, è malato” e che l’avrebbero contattata. Essendo già nello stabile però, mi consigliano di prenotare nuovamente. Al cup però le viene detto di rifare la richiesta. Perciò Stefania si reca dalla pediatra con la santa pazienza e le spiega la situazione. Venerdì 3 marzo torna nuovamente a Cosenza per prenotare la visita. Stavolta nella stessa clinica del primo caso che vi abbiamo raccontato. All’atto di prenotare le viene detto che l’agenda è chiusa fino ad agosto.
Preoccupata per l’urgenza insieme al marito, tenta nuovamente a via Popilia e nel caso sarebbe andata a pagamento. Dopo aver atteso il proprio turno allo sportello. All’atto della prenotazione l’operatore le risponde che c’è un posto per lunedì alle 9.30, ma… nella stessa struttura in cui, le era stato detto, il primo appuntamento utile sarebbe stato ad agosto. Sbalordita e arrabbiata Stefania a quelo punto chiede come sia possibile che, nella clinica dalla quale era appena uscita, le avevano risposto che il primo appuntamento utile sarebbe stato ad agosto!
