Si dice che nella vita la felicità duri poco. Bene, nel calcio dura ancora meno. Pensate alla fine del girone di andata del campionato di serie B: Reggina seconda con mezzo piede in serie A. L’altro piede e mezzo è quello del Cosenza, che, però, in virtù dell’ultima posizione solitaria, si trova in serie C.
Pensate anche alla sera del 28 febbraio: la storia cambia in tre minuti. Alle 22 20 la Reggina è con più di un piede nei play-off, il Cosenza con quasi tutti e due in serie C. Ore 22:23: la Reggina deve ancora lottare, il Cosenza spera nella salvezza. Guardate ora la situazione: il Cosenza ha festeggiato la permanenza, ad un certo punto insperata, in serie B. La Reggina rischia di non esserci più nel campionato cadetto. La volatilità del mondo del calcio, quindi, si rivela in tutta la sua bellezza ed amarezza, a secondo dei punti di vista.
Solo qualche tempo fa Saladini stava mandando in paradiso i tifosi della Reggina; quelli del Cosenza, meglio non dire dove volevamo mandare il loro patron. Il DS Gemmi era considerato l’emblema del fallimento del Cosenza. Pochi giorni fa, invece, la notizia del suo rinnovo è stata salutata con entusiasmo dagli stessi tifosi, che prima lo contestavano, mentre il rapporto fra i supporter amaranto ed il patron Saladini, oggi, è diametralmente opposto.
La settimana che si è appena aperta sarà, dunque, decisiva, o forse no. Certamente conosceremo il risultato del primo ricorso della Reggina. Potrebbe essere, però, solo una prima puntata di una storia che caratterizzerà l’estate calabrese e italiana.
Già, italiana perché certe cose accadono solo nel calcio italiano. Negli altri campionati non si arriva al 3 luglio senza sapere in che categoria giocherà una squadra, nè si portano avanti per settimane penalizzazioni in un campionato in corso.
L’impressione è che dietro la battaglia fra Reggina e Covisoc vi sia anche quella fra giustizia ordinaria e sportiva. Quest’ultima, appare evidente, comunque vada, ha rivelato la sua inadeguatezza nel corso dell’ultima stagione. Le regole, del resto, sono proprio come la felicità e la disperazione nel calcio, a volte rigide, a volte totalmente inesistenti.
Peccato solo che l’unica cosa a non essere volatile è la passione dei tifosi, che ci sono stati ieri, ci sono oggi ci saranno domani. La parte migliore di un calcio che proprio non li merita.
