CASTROVILLARI – La Procura della Repubblica di Castrovillari ha disposto l’autopsia sul corpo di Denise Galatà, la studentessa diciannovenne morta dopo essere finita nelle acque del fiume Lao, a Laino Borgo, mentre faceva rafting insieme ad alcuni compagni. L’iniziativa del sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Simona Manera, ha lo scopo di accertare le cause del decesso della giovane, sbalzata nel fiume dopo l’urto tra il gommone sul quale si trovava la giovane insieme ad alcuni compagni ed insegnanti e quello che lo precedeva.
Il corpo senza vita della studentessa é stato trovato e recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco che fin da quando era stato lanciato l’allarme si erano attivati per le ricerche della ragazza. A Laino Borgo si trova, insieme ad altri familiari, il padre della giovane, che ha atteso sulla riva del fiume Lao l’arrivo dei vigili del fuoco con il corpo senza vita della figlia.
Marziale: “c’è tanto da capire”
“Esprimo il mio più vivo cordoglio alla famiglia di Denise Galatà, la studentessa liceale calabrese ritrovata morta per un incidente nel corso della pratica di rafting durante una gita scolastica. Sono certo che il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, abbia già avviato le dovute verifiche per eventuali responsabilità”. Lo afferma, in una dichiarazione, il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione.
“Certo – prosegue Marziale – leggendo quanto ha affermato una compagna che ha assistito all’incidente costato la vita a Denise, secondo la quale le acque erano agitate, e stando alle testimonianze che parlano di mancata firma della liberatoria prima di salire sui gommoni, sarà necessario, finita l’ora del dolore, capire molte cose”.
