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Fleximan colpisce ancora: ottavo autovelox abbattuto. Per i social è diventato un idolo

Fleximan autovelox

COSENZA – Autovelox segati con un flessibile portatile a batteria, tanto che i social lo hanno ribattezzato “Fleximan” facendone un loro idolo. L’ultimo, in ordine di tempo, è l’autovelox di Passo Giau, l’apparecchio più redditizio d’Italia, visto che “sforna” ben mezzo milione di euro di multe all’anno. Il dispositivo è stato abbattuto nella notte tra martedì 9 gennaio e mercoledì 10 gennaio. La tecnica è sempre la stessa: il palo che sostiene il sistema di rilevamento viene segato alla base, facendo cadere il dispositivo e rendendone impossibile il suo corretto funzionamento.

Ma chi si nasconde dietro questi continui abbattimenti. Negli ultimi mesi sono addirittura otto gli autovelox nel mirino e tutti nella sola provincia di Rovigo. Il sospetto degli inquirenti è che dietro la persona che fisicamente taglia in due il palo ci sia una banda, impegnata dalla scorsa primavera a eliminare gli autovelox nella zona del Polesine. Una telecamera avrebbe ripreso il vandalo anonimo, sulle cui tracce si sono messi gli investigatori.

Fleximan diventa un eroe dei social

Sui social Fleximan viene esaltato per le sue imprese, come se fosse un giustiziere per gli automobilisti vessati dagli autovelox. Ma va ricordato che non solo molti sistemi vengono installati per la sicurezza degli automobilisti, in alcuni tratti di strada pericolosi e con molti incidenti. Non solo: per rimetterli in funzioni i comuni devono mettere mano alle casse sborsando diverse migliaia di euro. In più il moderno Robin Hood degli autovolex commette un illecito penale. Abbattendo un autovelox si incorre nel reato di danneggiamento aggravato di un bene pubblico (il rilevatore di velocità), regolato dall’articolo 635 del codice penale cioè situato in luogo pubblico o aperto al pubblico. E chi volontariamente distrugge beni mobili altrui rischia una sanzione da 100 a 8mila euro.

Le gesta del vandalo hanno sollevato proteste dagli amministratori, ma anche sostegno da automobilisti e residenti per le troppe multe subite da questi apparecchi. Sulle gesta del misterioso “vendicatore” è intervenuto il coordinatore provinciale del Sindacato unitario lavoratori polizia locale (Sulpl) Mirco Gennari, secondo cui “troppo spesso, anche se non sempre, fortunatamente, con la scusa della sicurezza stradale, le amministrazioni comunali e provinciali hanno fatto spuntare autovelox come funghi, piazzandoli nei posti più disparati, tranne dove effettivamente servirebbero, più per rimpinguare le casse dei loro enti che per una reale volontà di ridurre gli incidenti stradali”. Anche se definisce Fleximan un criminale, Gennari auspica che “tanta approvazione popolare serva a far riflettere certi amministrazioni sull’uso e l’abuso di determinati strumenti, nonché sul giusto impiego della polizia locale, che merita di meglio che essere relegata al ruolo di esattore”.

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