ROMA – In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra il 20 giugno, Arci aderisce al lutto universale proclamato, dopo il drammatico naufragio in Grecia, dalle ong Sea-Watch, Open Arms, Medici Senza Frontiere, Emergency, Mediterranea Saving Humans, ResQ, Sos Mediterranee, impegnate con navi di soccorso nel mar Mediterraneo. Nella giornata di domani Arci oscurerà i propri canali social “per fermare le stragi di innocenti e l’attacco al diritto d’asilo che stanno portando avanti il governo italiano e i governi dei Paesi dell’UE e per chiedere una commissione d’indagine internazionale sui naufragi del Peloponneso e di Cutro“.
“Vogliamo celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato – dice Arci – lanciando l’allarme sull’attacco al quale i governi stanno sottoponendo il diritto d’asilo e i principi contenuti nel Diritto Internazionale. Un attacco che punta a cancellare i principi della civiltà giuridica e della cultura umanistica europea negando la nostra comune storia. Un’azione riprovevole portata avanti scientificamente per ragioni elettorali e di propaganda politica e non negli interessi dell’Europa o dell’Italia.
La legge n.50/2023, scritta a Cutro dopo la strage del 26 febbraio scorso, così come l’accordo siglato nei giorni scorsi dai Governi dell’Ue, hanno come obiettivo principale l’esternalizzazione delle frontiere e la cancellazione del nucleo centrale della Convenzione di Ginevra, ossia il principio di non respingimento. Un quadro di modifiche legislative e di politiche che non hanno nulla a che fare con la realtà, né con l’interesse pubblico e hanno come effetto solo l’aumento dei morti, l’aumento degli irregolari e l’aumento degli affari dei trafficanti e delle organizzazioni che lucrano sull’attraversamento illegale delle frontiere e sui viaggi via mare per raggiungere l’Europa”. Arci fa appello, nella Giornata Mondiale del Rifugiato,”ai Parlamenti, a quello italiano e a quello europeo, perché siano accertate le responsabilità politiche prima che quelle giudiziarie con una Commissione Internazionale indipendente, e perché si fermi il tentativo di cancellare il diritto d’asilo”.
