ROMA – La Corte di Cassazione ha messo la parola fina ad una dolorosa vicenda processuale che suscitò molto scalpore. Confermato l’ergastolo per Giulio Arena, docente di musica al Conservatorio di Palermo, riconosciuto a livello internazionale e famoso in tutta Europa nel mondo. L’uomo è stato ritenuto responsabile dell’omicidio del giardiniere Natale Pedalino, ucciso nelle campagne di contrada Cotoniera a Paternò, il 19 dicembre del 2015 con 73 coltellate.
Il corpo dell’agricoltore venne ritrovato senza vita in contrada Cotoniera, alla periferia di Paternò in una stradina di campagna. Secondo la ricostruzione della Procura, l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di contrasti sulla raccolta di olive in una proprietà del padre dell’imputato. La Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo emessa già in primo e secondo grado ed ha dichiarato prescritto il reato di porto abusivo di armi.
Docente di musica condannato al risarcimento
Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Ugo Ledonne, Cristian Cristiano e Francesco Santelli tutti del foro di Cosenza e dall’avvocato Maria Pilar Castiglia del foro di Catania, hanno ottenuto una provvisionale di circa 50.000 euro ciascuno. Si sono costituite parti civile, la sorella, le figlie la moglie di Pedalino e la figliastra.
Nell’ambito del giudizio le parti civili hanno ottenuto anche l’iscrizione di un sequestro conservativo su un immobile di Arena. Durante il processo, infatti, si paventò il pericolo che si potesse disfare dei beni. Attraverso delle intercettazioni ambientali effettuate nella casa circondariale ne quale era recluso, Giulio Arena con i genitori parlava di disfarsi degli immobili per evitare proprio il risarcimento del danno. L’impuntato è stato difeso in primo grado dall’avvocato Giovanni Avila del foro di Catania, in secondo grado dagli avvocati Giovanni Avila e Vittorio Basile e in Cassazione dagli avvocati Basile e Cataldo Intrieri. L’uomo si è sempre professato innocente.
Il docente era stato anche riconosciuto colpevole di avere tentato di uccidere, il 4 agosto del 2014, con quattro colpi di arma da fuoco, due ambulanti per una lite sull’acquisto di due angurie
