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Indagine Istat tra ragazzi 11-19 anni: 69% vuole figli, ripresa demografica possibile

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ROMA – Al 1 gennaio 2024 i residenti in Italia tra gli 11 e i 19 anni sono oltre 5 milioni 140 mila, ma nelle proiezioni demografiche il numero dei giovanissimi è destinato a diminuire. Tuttavia, dalle intenzioni espresse dagli intervistati una ripresa demografica sembra possibile: i giovanissimi vedono il loro futuro in coppia (74,5%) e molti pensano al matrimonio (72,5%). Tra i giovanissimi desidera avere figli il 69,4%, di questi solo l’8,8% è per il figlio unico, mentre il 18,2% pensa a tre o più figli. Tra gli stranieri la percentuale di coloro che vogliono tre figli o più è del 20,5%. I dati emergono dal report Istat ‘Bambini e ragazzi’. 

Le ragazze e residenti al Sud stanno di più sui social

L’indagine vede anche l’85% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni disporre di un profilo su un social network. La percentuale, nella fascia 17-19 anni, supera il 97%. Le ragazze hanno attivato più frequentemente dei ragazzi un profilo social (rispettivamente 86,4% contro 83,4%). Su base territoriale, i residenti nel Mezzogiorno risultano più predisposti da questo punto di vista (88,5% contro 84,9% del Centro, l’82,7% del Nord-ovest e l’81,2% del Nord-est). Gli stranieri evidenziano, a loro volta, una percentuale più bassa di ragazzi con profilo social personale (82,1%) e, tra questi, la medesima percentuale risulta molto più contenuta tra i ragazzi cinesi (69%).

Le relazioni con gli amici passano attraverso Internet

L’8,4% dei giovanissimi dice di essere continuamente online o al telefono con gli amici (chat, chiamate, videochiamate, ecc.). Il 40,3% dichiara di essere online o al telefono con amici più volte al giorno. La quota di “connessicresce con l’aumentare dell’età. Risultano evidenti le differenze di genere: le ragazze sono più “connesse” digitalmente dei ragazzi; tra le femmine la quota di chi è in contatto online continuamente o più volte al giorno con amici/amiche è del 54,6%, oltre 10 punti percentuali in più rispetto ai coetanei maschi (43,2%). Lo studio rileva anche notevoli differenze per cittadinanza: gli italiani connessi continuamente o più volte al giorno sono il 50,2% mentre tra gli stranieri la quota resta al di sotto del 35%. Anche in questo caso sono soprattutto i cinesi a mantenere bassa la percentuale. Per questa collettività, infatti, la quota di chi è quotidianamente connesso con gli amici scende al 24%.

I contatti “virtuali”

Non sono alternativi a quelli diretti, ma sono uno dei diversi modi che i ragazzi hanno per intrattenere relazioni, sebbene con alcune differenze e specificità. E dunque essere online non significa non avere relazioni dirette, al contrario chi ha più relazioni online ha anche frequenti relazioni dirette con gli amici. Tra coloro che sono continuamente online la quota di chi vede amici tutti i giorni è del 29% (contro una media del 21,4%). All’opposto, tra coloro che non sono mai online con gli amici, la quota di chi non li incontra mai è del 19%, contro un valore medio dell’1,9%.

Tra gli stranieri, le relazioni con gli amici, sia dirette, sia online, sono meno frequenti rispetto a quelle degli italiani; gli stranieri, infatti, vedono gli amici tutti i giorni o almeno qualche a volta a settimana nel 63,8% dei casi, mentre gli italiani nel 73,5% dei casi. Emergono differenze di genere: le ragazze hanno più frequenti relazioni online con amici rispetto ai ragazzi, i quali, tuttavia, evidenziano più frequenti relazioni dirette: vedono gli amici tutti i giorni o almeno qualche a volta a settimana (76,8% contro 68% delle ragazze).

Sul piano territoriale i giovanissimi residenti nel Mezzogiorno hanno un’intensità di relazioni, sia dirette sia indirette (rispettivamente 75,2% di ragazzi che vedono gli amici almeno una volta a settimana e 51,4% di giovanissimi quotidianamente connessi con gli amici), leggermente superiore alla media nazionale (72,6% e 48,7%). Attraverso Internet si amplia anche la rete relazionale dei ragazzi. Il 46% dei giovanissimi tra 11 e 19 anni afferma che Internet ha consentito loro di fare nuove amicizie e quasi il 14% di coloro che hanno un ragazzo o una ragazza ha avuto modo di conoscere il partner grazie a Internet.

Sì al matrimonio e prima dei 30 anni
Il 74,5% dei giovanissimi pensa che da grande vivrà in coppia, a prescindere da un eventuale matrimonio. Solo il 5,1% invece immagina di vivere da solo, mentre gli indecisi superano di poco il 20%. La quota di chi si vede single è leggermente più alta per le ragazze rispetto ai ragazzi. Differenze importanti si leggono tra stranieri e italiani. Il 75,4% degli italiani vede il proprio futuro in coppia, per gli stranieri la stessa percentuale scende al 65,8%; per questi ultimi risulta invece più elevata la quota di coloro che non si vede in coppia da grande: 7,6% contro 4,9%. Tra le ragazze cinesi e marocchine si registra una minore frequenza di chi ritiene che da grande vivrà in coppia (rispettivamente 39,9% e 56,7%); per le stesse collettività si rilevano anche, all’opposto, le percentuali più alte di coloro che si vedono single da grandi (rispettivamente il 12,7% tra le cinesi e il 12,8% tra le marocchine). Tra coloro che hanno espresso l’intenzione di vivere in coppia il matrimonio resta la modalità ampiamente più diffusa per formare una famiglia (72,5%), per gli stranieri più che per gli italiani (78,4% contro 72,0%). Tuttavia, si deve sottolineare che al crescere dell’età la quota di chi pensa al matrimonio si riduce, passando dal 73,7% tra gli 11-13enni al 70,8% nella classe 17-19 anni. I ragazzi e le ragazze di cittadinanza marocchina evidenziano la percentuale più elevata di giovanissimi che pensano al matrimonio come passaggio nel loro futuro (in entrambi casi con quote oltre l’80%). A fronte di un’età al primo matrimonio che nel 2022 in Italia era di 34,6 anni per gli uomini e di 32,5 anni per le donne, la larga maggioranza (76,9%) dei giovanissimi vorrebbe sposarsi entro i 30 anni e, tra questi, quasi il 21% prima dei 26 anni. Per le ragazze l’incidenza di chi si vuole sposare entro i 30 anni è più alta che per i ragazzi (80,7% e 73,4%). Il 23,2% delle giovani desidera sposarsi prima dei 26 anni. Per gli stranieri la percentuale di coloro che pensano di sposarsi entro i 30 anni è più elevata che per gli italiani: 81,7% contro 76,5%.
Il 34% dei giovanissimi sogna l’America
Molti ragazzi che oggi vivono in Italia, vedono il proprio futuro all’estero. Dal report Bambini e ragazzi emerge che oltre il 34% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni da grande vorrebbe vivere in un altro Paese. La percentuale è ancora più alta per gli stranieri (38,4%). Lo studio sottolinea che l’8% circa dei ragazzi stranieri da grande desidera vivere nel Paese di origine (suo o dei genitori), mentre oltre il 30% si vede in un Paese diverso dall’Italia e da quello di origine. Anche la quota di indecisi è leggermente più elevata per gli stranieri (23,7%) che per gli italiani (20,7%). La maggiore propensione alla mobilità dei ragazzi non italiani si spiega con il minore radicamento familiare e sociale in Italia; inoltre, chi ha vissuto una prima esperienza migratoria è più incline a intraprenderne altre.

Le ragazze più dei ragazzi vogliono vivere all’estero: rispettivamente il 37,9% le italiane (contro il 30,7% dei maschi) e il 42,7% le straniere (contro il 34,6% dei ragazzi). La collettività che più di tutte vuole vivere in Italia è quella marocchina con una percentuale (45,1%) simile a quella degli italiani (45,6%) e al contempo superiore a quella del totale degli stranieri (37,9%). Pur nel quadro di un’ampia fetta di indecisi (47,5% a fronte di una media del 23,7%), i ragazzi cinesi mettono in evidenza una quota più contenuta di persone che da grandi desidera vivere in Italia (29%) e nel contempo un maggiore orientamento al voler vivere da grandi nel Paese di origine dei genitori (11,8%). Tra chi ha paura del futuro, la quota di chi vuole restare in Italia è più bassa rispetto al valore rilevato tra chi sente il fascino del futuro: 39,9% rispetto a 47%. I più piccoli sembrano maggiormente propensi a restare in Italia: per gli 11-13enni la quota di chi pensa di vivere in Italia è del 51,4%, per i ragazzi tra 14 e 16 anni è del 41,8%, mentre per i 17-19enni è del 41,7%. I ragazzi nel 2023 sognano ancora l’America. Il 32% di coloro che da grandi si vedono all’estero vorrebbe vivere negli Stati Uniti, seguiti, ma a lunga distanza, dalla Spagna (12,4%) e dalla Gran Bretagna (11,5%).
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