ROCCELLA IONICA (RC) – Bo Guerreschi, presidente dell’Ong internazionale “bon’t worry” interviene sul «caso della ventinovenne Marjan Jamali, rinchiusa nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto per essersi opposta, da quanto si apprende, a un tentativo di violenza sessuale» e per la quale si chiede «che venga subito avviato uno specifico approfondimento da parte dei ministri della Giustizia e degli Esteri dello Stato italiano».
La presidente dell’Ong che a titolo gratuito fornisce tutela legale e assistenza psicologica alle vittime di violenza sottolinea: «nessuno è disposto a credere che una mamma come Marjan Jamali sia stata una scafista, atteso che insieme al figlio di otto anni viaggiava su un barcone poi approdato a Roccella Ionica. Le accuse rivolte alla donna appaiono del tutto infondate».
«Chiediamo, altresì, l’intervento – prosegue la presidente Guerreschi – del professor Antonio Marziale, Garante regionale dell’infanzia della Regione Calabria, in favore di questo bambino, tolto alla madre e affidato a una famiglia afghana dimorante nel territorio calabrese. Ai parlamentari eletti in Calabria, compresa la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, chiediamo di verificare le condizioni del piccolo e le ragioni per cui non sia stato o non possa essere collocato – conclude Guerreschi – insieme alla madre in un ambiente adeguato alle sue esigenze, tutelate dall’ordinamento internazionale».
