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Piantedosi inaugura la nuova sede Dia a Catanzaro «eleviamo il livello di questo centro»

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CATANZARO – “E’ un segno importantissimo, di grande considerazione per la Dia e Catanzaro. Eleviamo il livello di questo centro e lo facciamo accompagnato dall’inaugurazione della nuova sede. Ci sarà sicuramente l’implementazione degli organici e confidiamo molto sulla capacità di applicare sempre di più la professionalità della Dia su questi territori”.

Catanzaro non è un piccolo centro, è capoluogo di regione, è molto importante per noi sotto il profilo della sicurezza sicuramente e sarà destinatario degli investimenti migliori”. Sono le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che questa mattina è a Catanzaro per inaugurare la nuova sede della Direzione investigativa antimafia che è stata elevata a Centro operativo. 

Sul tema della sicurezza nelle città italiane anche alla luce dell’aggressione mortale a Roma al caporale maggiore dell’Esercito, Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il ministro ha parlato di “impegno a rafforzare le strutture di polizia. Sono fenomeni sui quali stiamo lavorando. Sul caso del militare ucciso a Roma le forze di polizia stanno lavorando per individuare i responsabili. Questo fa sì che ci impegna sempre di più a rafforzare le strutture di polizia. Ci stiamo lavorando anche in termini di rafforzamento sia degli organici che delle capacità operative”.

Lotta alla ‘ndrangheta

“La priorità – ha detto ancora il ministro dell’Interno – è la lotta a tutte le organizzazioni criminali. La ‘ndrangheta è sicuramente una delle organizzazioni più importanti dal punto di vista dello spessore criminale e sicuramente alla ‘ndrangheta vengono indirizzate le migliori risorse ma la lotta è a tutto il crimine organizzato”.

“Contro le mafie il modello italiano di contrasto non ha eguali”

Il modello ordinamentale italiano contro la criminalità organizzata “non ha eguali al mondo. La nostra legislazione con il 416 bis, la misura del 41 bis di grande attualità con una discussione anche non priva di qualche polemica in alcuni casi anche di carattere strumentale ma comunque come misura di grande importanza che ha avuto negli anni anche proprio per il contrasto alla mafia, le misure di prevenzione patrimoniali quelle di prevenzione personale, è tutta una architettura. Noi spesso – ha proseguito il ministro – tendiamo a ritenere non dico banale banale ma in qualche modo di acquisito che questo patrimonio anche di cultura giuridica che si è riversata anche su veri e propri strumenti normativi che fanno sì che il contrasto alla criminalità organizzata in Italia sia sicuramente all’avanguardia rispetto a qualsiasi altro Paese al mondo”.

Catanzaro, Bologna e Brescia elevati a centri operativi

Il direttore della Direzione investigativa antimafia Maurizio Vallone ha spiegato che “con l’inaugurazione di oggi, a seguito del decreto interministeriale e grazie all’impegno del Ministro, del Capo della Polizia e di quanti hanno concorso all’ottenimento di questo risultato, abbiamo avuto la possibilità di elevare le sezioni di Catanzaro, Bologna e Brescia a Centri operativi. Un risultato che vuol dire maggiore operatività di questi uffici, maggiore presenza sul territorio e maggiore capacità di contrastare la criminalità organizzata”.

“L’impegno della Dia in Calabria è tuttora forte – ha aggiunto Vallone – in un territorio difficile e caratterizzato da una forte presenza della criminalità organizzata. Siamo sempre e sempre più fortemente a fianco dei Prefetti della Calabria per contrastare i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel territorio, soprattutto nel settore degli appalti ed in particolare oggi con il Pnrr, che sta cominciando a mettere a terra i primi cantieri. Questa maggiore presenza di uomini e di professionalità è fondamentale per contrastare la criminalità organizzata in questa realtà come in quelle di Emilia Romagna e della Lombardia”.

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