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Naufragio a Cutro: arrestato il quarto scafista, rintracciato in Austria

barcone naufragio migranti cutro 1

CROTONE – E’ stato rintracciato in Austria e arrestato Gun Ufuk, di 28 anni, ritenuto il quarto scafista dell’imbarcazione carica di migranti il cui naufragio a Cutro, all’alba del 26 febbraio scorso, ha provocato la morte di 72 persone e un numero ancora imprecisato di dispersi. Il giovane, cittadino turco, dopo il naufragio era riuscito ad allontanarsi e a rendersi irreperibile. Sul suo conto pendeva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Crotone, Michele Ciociola, dopo la convalida dei fermi dei presunti scafisti. Gli altri tre arrestati sono un turco e due pakistani, uno dei quali minorenne.

E’ ritenuto il conducente del caicco

Ufuk sarebbe stata la persona cui era affidato il compito di condurre il caicco che a poche decine di metri dalla riva, davanti la costa di ‘Steccato’ di Cutro, ha urtato contro una secca scaraventando in mare il suo carico umano. Inoltre, avrebbe svolto anche le funzioni di meccanico, intervenendo più volte quando il motore dell’imbarcazione ha manifestato qualche problema.

Sono stati gli agenti della Squadra mobile di Crotone e della Sezione aeronavale della guardia di finanza a individuarlo in Austria dove lo hanno arrestato in nottata. L’uomo, secondo quanto appreso sino ad ora, era da solo in un’abitazione.

Ufuk, secondo la testimonianza di alcuni dei superstiti sentiti nei giorni successivi al naufragio, era “lo scafista turco che conduceva l’imbarcazione e cooperava con lo scafista siriano nella risoluzione dei problemi motoristici dell’imbarcazione giunta in Italia”. Un migrante afferma anche che “i componenti turchi dell’equipaggio hanno subito preso degli oggetti neri simili a dei tubi che hanno gettato in acqua e si sono tuffati aggrappandosi ad essi per poi scappare”, mentre un altro parla di una fuga in gommone. Un teste lo indica anche come colui che “a volte scendeva personalmente in stiva per controllare le persone poiché il pakistano spesso litigava con noi migranti con atteggiamento provocatorio e non è stato fatto più scendere in stiva. E’ uno di quelli che è scappato con il gommone insieme al siriano e ad un altro turco, sempre per come ho appreso dagli altri migranti”.

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