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Naufragio, Croce Rossa respinge le accuse sulle condizioni dei superstiti nel Cara

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CROTONE – “I 98 sopravvissuti nell’ex Cara in condizioni disumane” con panchine al posto dei letti, bagni promiscui e senza riscaldamento. Questa la denuncia della professoressa Alessandra Sciurba, docente all’università di Palermo e coordinatrice della Clinica legale Migrazione e diritti: “Da un lato c’è un paese che si commuove, dall’altro ci sono persone che si vedono negati i propri diritti”. In merito a questo ieri la Procura di Roma ha ricevuto una nuova denuncia da parte della senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi proprio sulle condizioni in cui hanno vissuto i superstiti una volta portati nel Centro accoglienza richiedenti asilo Sant’Anna di Isola capo Rizzuto.

“Il governo italiano ha affermato Cucchi – non è stato neanche in grado di offrire un alloggio decente ai sopravvissuti figuriamoci se saranno in grado di stabilire la verità sugli errori nella catena di comando”.

Accuse respinte dalla Croce rossa italiana

La Croce Rossa cura i servizi all’interno del Cara gestito dalla Prefettura di Crotone. Inizialmente i naufraghi sono stati posti in due padiglioni: uno per donne e bambini ed uno per soli uomini adulti, ognuno dotato di bagno, specificano fonti della Croce rossa. Una scelta provvisoria motivata dalla necessità di dare loro la possibilità di incontrare i parenti giunti da ogni parte d’Europa e per consentire l’attività del team di supporto multidisciplinare dedicato esclusivamente a loro. Nei giorni successivi i sopravvissuti sono stati trasferiti nei moduli abitativi e sono stati forniti loro sin da subito, sottolinea sempre la Croce rossa, indumenti, scarpe e prodotti per l’igiene. Il Viminale comunque, ha disposto il trasferimento di tutti i superstiti in un hotel sulla costa di Crotone dove già sono alloggiati, a spese della Regione, i familiari.

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